CLIL: usare la lingua per imparare e imparare ad usare la lingua

Vivendo in Italia ormai da 3 anni, resto sempre più sorpresa dall’impegno che molti insegnanti mettono nel preparare lezioni di qualità per approfondire le conoscenze e rafforzare le competenze dei loro allievi. Attraverso l’approccio CLIL, questi docenti riescono a proporre un uso della lingua autentico, motivato e significativo. A questo proposito, è utile ricordare il motto del CLIL: usare la lingua per imparare e imparare ad usare la lingua. Tutti sono d’accordo nell’affermare che lo studio della lingua è più proficuo se questo viene fatto in funzione di qualcos’altro e il CLIL, in quanto fattore di cambiamento e di qualità, ricopre un ruolo fondamentale. Il CLIL fornisce agli studenti la lingua per riflettere sui contenuti.  

Il British Council ha rilasciato una dichiarazione globale riguardante l’approccio all’insegnamento della lingua inglese con una particolare attenzione agli studenti. Questi, infatti, imparano gli uni dagli altri e acquisiscono maggiore sicurezza nell’uso della lingua inglese.  Il CLIL, che in Italia consiste nell’insegnamento di una disciplina in lingua straniera, incirca 9 volte su 10 l’inglese, dà l’opportunità di soddisfare tutti questi bisogni.

Molti accademici ed esperti dell’istruzione affermano che per permettere ai giovani di giocare il loro ruolo nell’economia globale, è necessario prepararli fornendo loro tutte quelle abilità di base che integrano il programma di studi tradizionale che, in molti sistemi educativi, consiste in un approccio basato sulle singole discipline.  Queste abilità di base, che possono anche essere indentificate con quelle richieste nel XXI secolo, insieme alle capacità trasversali  e a quelle dell’apprendimento possono essere tutte utilizzate dal CLIL. Fra queste vale la pena ricordare la consapevolezza culturale, la capacità di espressione del proprio pensiero, la creatività, la collaborazione e le competenze digitali. 

La metodologia del CLIL può essere applicata praticamente a qualsiasi tipo di scuola. Cambierebbe solamente il grado di preparazione iniziale nel caso si iniziasse dalla scuola elementare al livelli del literacy. A questo proposito, il British Council offre un vero e proprio servizio di consulenza destinato alle scuole primarie interessate a sviluppare un programma di formazione bilingue.

In sostanza, considero il CLIL come un metodo che trasforma e sviluppa le abilità e le competenze degli studenti e degli insegnanti in maniera più profonda di quanto farebbe l’apprendimento svolto in un’unica lingua.  Il CLIL viene, quindi, considerato un metodo “additivo” (una lingua supporta l’altra) piuttosto che “sottrattivo” (una lingua che contrasta l’altra).  

Potete accedere alle risorse del British Council sul CLIL collegandovi al nostro sito TeachingEnglish e al link: http://www.teachingenglish.org.uk/article/content-language-integrated-learning-clil  

Per ulteriori approfondimenti, inoltre, vi consiglio di iscrivervi ad un MOOC (massive open online course). È disponibile un nuovo corso intitolato Professional Practices for English Language Teaching. Per informazioni in merito potete consultare il link: 

https://www.futurelearn.com/courses/english-language-teaching

Si tratta di una risorsa facilmente fruibile che fornisce molti spunti per lo svolgimento di diverse attività quali la gestione delle risorse, la pianificazione delle lezioni e lo sviluppo professionale.

 

Maria K. Norton

Regional Business Development Manager, British Council

maria.norton@britishcouncil.org