Classifica università: 4 italiane tra le prime 200. Fedeli: ‘Ci complimentiamo, ma lavoriamo per l’eccellenza’

Quattro università italiane per la prima volta si posizionano tra le prima 200 al mondo, secondo il QS World University Rankings: si tratta del Politecnico di Milano, che si conferma la prima università italiana: segue l‘università di Bologna e poco al di sotto si collocano la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e la scuola Normale Superiore. Al vertice della classifica troviamo il Massachussett Institute of Technology (Mit), al secondo e terzo posto le università di Standford e Harvard, al quarto posto la California Institute of Technology. “L’Italia deve essere orgogliosa per questo risultato”, dichiara la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.

“Il nostro è un sistema accademico con molte eccellenze e realtà storiche prestigiose, è una risorsa fondamentale, un volano di crescita per il Paese – prosegue Fedeli -. Per questo dobbiamo valorizzarlo e sostenerlo, proseguendo il percorso avviato con l’ultima Legge di Bilancio che ha incrementato il Fondo di finanziamento ordinario degli atenei, riportandolo a 7 miliardi; ha aumentato le risorse per il diritto allo studio e stanziato fondi per i migliori dipartimenti che potranno essere utilizzati per l’assunzione di docenti, ricercatrici e ricercatori. Il rafforzamento del sistema accademico è un rafforzamento del sistema-Paese. Ci complimentiamo con gli atenei inseriti nel ranking, ma lavoriamo per l’eccellenza complessiva delle nostre università”.

“L’ingresso di quattro atenei italiani tra i primi 200 al mondo è motivo di soddisfazione”, ha ribadito Elena Centemero, responsabile nazionale scuola e università di Forza Italia. “Questo risultato premia l’eccellenza di alcuni nostri istituti e il loro impegno per offrire a studentesse e studenti un’istruzione di qualità, capace di renderli competitivi a livello internazionale – ha continuato Centemero – La conoscenza è la moneta della ripresa globale così come della crescita del nostro Paese. Per questo, l’obiettivo è far sì che ogni istituto, in tutto il territorio italiano, sia in grado di garantire a ragazze e ragazzi livelli formativi adeguati per consentire loro di affermarsi in un mercato del lavoro in rapida evoluzione e sempre più globalizzato”, ha concluso.