Classi pollaio/1. Occasione propizia per ridurre le classi troppo numerose

La lotta alle cosiddette classi pollaio, un obiettivo che da sempre ha visto in prima linea proprio la ministra Azzolina – tra l’altro prima firmataria di una proposta di legge in merito che giace in Parlamento – avrebbe potuto trovare in questa fase particolare una condizione favorevole per essere ripresa e portata a conclusione.

Infatti l’art. 231-bis della legge di conversione del decreto legge 34 “Rilancio” ha previsto norme speciali in deroga, da realizzare con apposita ordinanza ministeriale, per “derogare, nei soli casi necessari al rispetto delle misure di cui all’alinea ove non sia possibile procedere diversamente, al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto, per ciascun ordine e grado di istruzione, dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81”.

Il potere di intervenire con ordinanza in deroga su quei parametri prima dell’avvio dell’anno scolastico avrebbe consentito di concretizzare le proposte della ministra in atti con effetto immediato.

Ma quali sono i limiti fissati da quel DPR?

Il concetto di classe pollaio è piuttosto generico, perché non quantifica il limite massimo di alunni per classe, oltre il quale la numerosità diventa patologica; né può essere assoggettato a definizioni soggettive o discrezionali.

Per ancorarlo a parametri oggettivi ci si può riferire ai limiti massimi fissati dalle norme del ministero dell’istruzione sulla rete scolastica (DPR 81/2009) richiamato dal succitato art. 231-bis oppure a quelli sull’edilizia scolastica fissati dal ministero degli interni (decreto 18.12.1975).

Si tratta di limiti molto elevati: raggiungerli, o anche solo avvicinarsi ad essi, significa rendere molto complessa per i docenti la gestione di quelle classi. Ricordiamo quali sono questi limiti massimi fissati dal DPR 81/2009.

Per la scuola dell’infanzia il limite massimo oltre l’ordinario può arrivare a 29 bambini per sezione, per la scuola primaria a 27 alunni per classe, per la scuola secondaria di I grado a 28 alunni per classe, per la secondaria di II grado a 30 studenti per classe. Ma sono state formate classi con un numero ancora superiore di alunni. Oltre i limiti fissati.

Complessivamente delle 370 mila classi funzionanti nel 2019-20, 1.724 (lo 0,5%) hanno registrato una numerosità oltre i limiti massimi fissati dal DPR  81/2009, di cui 605 sezioni della scuola dell’infanzia, 312 classi di scuola primaria, 92 di scuola secondaria di I grado e 615 di scuola secondaria di II grado.

Ma quando una classe deve essere considerata ‘pollaio’? Certamente quando si raggiungono o addirittura si superano tali limiti. Ma probabilmente anche – il concetto è soggettivo, e può comunque dipendere da vari fattori – con un numero anche minore di alunni.

Cerchiamo altri riferimenti normativi relativi al numero di alunni per classe.