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Città del Vaticano: Dante per sempre, la Divina Commedia digitalizzata

“Dante per sempre” è il progetto promosso dall’associazione Digita vaticana, presieduta da Maite Bulgari, e dalla biblioteca apostolica vaticana (Bav) con il supporto tecnico dell’azienda giapponese Ntt Data, che curerà materialmente la digitalizzazione con l’utilizzo di scanner di ultima generazione.

L’Associazione Digita Vaticana è nata nel 2014 con l’obiettivo di promuovere la digitalizzazione e la messa online dell’intera collezione degli oltre 80mila manoscritti della Bav adottando il formato Fits. Il formato Fits è stato progettato dalla Nasa per la memorizzazione di immagini e dati di astronomia e astrofisica spaziale e risulta tra i migliori per la conservazione a lungo termine di dati e documenti perché garantisce la massima sicurezza e fedeltà all’originale. Ad oggi sono stati digitalizzati 2.160 manoscritti ma la biblioteca possiede un patrimonio inestimabile: tra le opere contenute nella biblioteca vi sono schizzi e appunti di Galileo e Michelangelo, la lettera di Enrico VIII ad Anna Bolena, la Divina Commedia illustrata dal Botticelli, una lettera di Giacomo Leopardi al “primo custode” della Biblioteca, una lettera del 1585 che testimonia il primo incontro diretto del Giappone con l’Occidente, e molto altro, un patrimonio dell’umanità che diventerà immediatamente accessibile in rete e disponibile, gratuitamente, per tutti.

Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana è un convinto sostenitore della digitalizzazione, che considera una grande opportunità sia per proteggere gli antichi volumi riducendo al minimo la necessità di consultazione diretta degli originali sia, anche, quale garanzia di riproduzione prima di un loro possibile degrado ad alta qualità e molto fedele agli originali. 

Il prof Giancarlo Alteri, già conservatore del medagliere della Biblioteca Apostolica Romana – intervistato da Tuttoscuola – conferma “il vasto programma della digitalizzazione che sta interessando tutti i settori della BAV non solo i manoscritti ma anche, per esempio, il medagliere che sta procedendo alla catalogazione informatica di tutto il materiale numismatico che ammonta a quasi 300mila pezzi tra monete e medaglie”.

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