Cisl: Su pensioni e scatti un falso clamoroso

Alcuni organi di stampa, sulla base di notizie di fonte sindacale, hanno dato notizie sui pensionamenti del personale scolastico che hanno messo in allarme la categoria. A tentare di ristabilire la verità è intervenuta ora la Cisl-scuola con un comunicato nel quale non si usano mezzi termini nel giudicare come un’enorme sciocchezza le notizie fornite con il rischio di alimentare una squallida e del tutto ingiustificata “corsa al ricorso”.

Le cose, secondo il comunicato della Cisl, stanno in realtà così:

– da due anni è in vigore una norma di legge (art. 72 della legge 133/08) che obbliga ad andare i pensione chi raggiunge 40 anni di contributi, anche se l’interessato non lo vorrebbe.

– si tratta di una cessazione imposta dall’Amministrazione, che provoca un danno rilevante per chi, raggiunti i 40 anni di contributi, vorrebbe rimanere in servizio fino alla maturazione di un imminente scatto di anzianità, che ovviamente non avrebbe se cessasse dal servizio (con danno sull’entità della pensione e della buonuscita)

– proprio per questo abbiamo chiesto ed ottenuto, già lo scorso anno, che fosse consentito di rimanere in servizio anche oltre il 40° anno di contribuzione a chi ne abbia fatto richiesta, perché interessato a raggiungere il successivo scatto.

Per la Cisl-scuola, quindi, la nota 657 del MIUR, così platealmente travisata, è ancora una volta una norma di garanzia per il lavoratore, che si è resa necessaria proprio a seguito del blocco degli scatti. Siccome si tratta di un blocco che stiamo gradatamente recuperando, occorreva evitare che perdesse il diritto alla deroga chi non potrebbe oggi dimostrare l’imminenza della maturazione di uno scatto di stipendio. La nota, invece, assumendo come premessa la ragionevole previsione di un recupero degli scatti di anzianità, consente, a chi lo richiede, di ottenere una deroga che sarebbe stata altrimenti negata.