Francia: il ‘flexiprof’ di Sarkozy

L’incontenibile presidente francese Sarkozy, che ha trovato anche il tempo per sposare Carla Bruni (auguri), fa sapere che intende restituire agli insegnanti la loro “respectabilité d’antan” modificandone in profondità la figura e i compiti.
Secondo quanto riferisce la stampa francese, Sarkò ha invitato il ministro dell’educazione Xavier Darcos a inserire in un apposito libro bianco, che sarà ampiamente discusso nei prossimi mesi, alcune risultanze emerse in un rapporto sulla condizione docente recentemente presentato da una commissione di studio sulla valorizzazione del mestiere di insegnante presieduta da Marcel Pochard, consigliere di Stato.
Nel rapporto non si prende posizione, ma si registra l’ampia gamma di comportamenti e di disponibilità personali che si manifesta tra gli insegnanti, soprattutto di scuola secondaria. Su questa base il presidente vorrebbe che si procedesse a ridefinire non solo i compiti (“missions“) degli insegnanti, ma anche la loro condizione professionale, modulando il loro compenso in rapporto alle attività svolte al di là delle ore dedicate all’insegnamento.
L’insegnante ideale insomma, capace di risalire nella considerazione sociale, ma anche nell’autostima, sarebbe l’insegnante “flessibile“, il “flexiprof” al quale il numero di febbraio di “Le Monde de l’Education” dedica la copertina e un ampio dossier. Un insegnante “più reattivo, più collettivo, più mobile nella carriera, più presente a scuola, mobilitabile in funzione delle esigenze e sottoposto alla pressione dei risultati“. Ma molto dipenderà, dicono i commenti, da quanti soldi Sarkozy deciderà di mettere sul piatto: ce ne vorranno tanti per dare corpo alle promesse di riscatto della figura sociale dell’insegnante.