Non vale per le supplenze il servizio nelle sezioni primavera

Tra i chiarimenti e le intese che ministero e sindacati della scuola hanno convenuto negli incontri dei giorni scorsi vi è anche la precisazione che il servizio prestato non viene valutato ai fini delle supplenze per docenza.
Una non valutazione che, diversamente da quanto nei mesi scorsi era stato ipotizzato dallo stesso ministero, è la conseguenza del fatto che il nuovo servizio non ha natura scolastica e non è annoverabile all’interno degli ordinamenti per l’istruzione.
Fin dall’inizio i sindacati – in particolare la Cisl-scuola – avevano sostenuto questa tesi di un servizio da non comprendere nel sistema di istruzione che non poteva prevedere l’impiego di docenti, a causa della sua natura prevalentemente assistenziale, propria dei servizi per la prima infanzia di competenza dei Comuni.
Tutto ciò, tuttavia, contrasta con quanto prevede la legge istitutiva delle sezioni primavera (finanziaria 2007) che in proposito prevede che “il Ministero della pubblica istruzione concorre alla realizzazione delle sezioni sperimentali attraverso un progetto nazionale di innovazione ordinamentale ai sensi dell’articolo 11 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, e assicura specifici interventi formativi per il personale docente e non docente che chiede di essere utilizzato nei nuovi servizi.”
La legge istitutiva, prevedendo un progetto nazionale di innovazione ordinamentale e un piano di formazione dei docenti, forse ipotizzava qualcosa di diverso da quanto ora si sta definendo.