Piano assunzioni, i casi di chi è in ruolo o ha una ‘riserva’ in sospeso

Nell’articolo Un piano assunzionale straordinario dalle molte criticità abbiamo anche evidenziato come dal piano assunzionale siano esclusi quanti abbiano nel frattempo preso il ruolo (perché vincitori in più classi di concorso, o presenti in classi di concorso differenti sia nella graduatoria di merito concorsuale, sia in quella ad esaurimento). Parimenti, sono esclusi dal piano straordinario delle assunzioni gli aspiranti docenti che non sciolgono la riserva connessa al conseguimento del titolo di abilitazione entro il 30 giugno 2015.

Secondo l’avvocato Salvatore Russo, esperto di diritto scolastico di Roma, che Tuttoscuola ha interpellato sull’argomento, entrambe le fattispecie sono a rischio illegittimità.

Sul primo punto, Russo spiega che “all’interno delle graduatorie di merito non è prevista la cancellazione dei docenti entrati in ruolo su altra classe di concorso o da altro canale, quindi la loro posizione in GM, se utile ai fini della stipula di nuovo contratto a tempo indeterminato, è legittima e deve essere tutelata. All’interno della Pubblica Amministrazione, secondo i dettami della nostra Carta Costituzionale, si accede per merito e il merito, in questo caso, è dato dalla propria posizione derivante dal punteggio conseguito a seguito di pubblico concorso ed è irrilevante che il docente sia, nel frattempo, entrato in ruolo per altra classe di concorso o attraverso altro canale“.

Quanto alle possibili esclusioni di chi non scioglie la riserva sul titolo, l’avvocato Russo non nasconde le proprie perplessità: “Se il riferimento all’esclusione dalle immissioni in ruolo fosse da considerarsi effettivamente rivolto anche ai docenti inseriti con riserva nelle graduatorie di merito a seguito di ordinanze cautelari o, comunque, di provvedimento del Giudice, la loro posizione in graduatoria ai fini dell’immissione in ruolo dovrebbe comunque essere tutelata: i provvedimenti cautelari servono proprio a salvaguardare i diritti dei ricorrenti in attesa della definizione nel merito di una qualsiasi controversia. Se si contravvenisse alla tutela dei loro diritti, o se addirittura si ignorasse la loro posizione in graduatoria, si genererebbe un aspro contenzioso di non facile risoluzione per il Ministero dell’Istruzione“.

Tanto per queste fattispecie, che per quelle espresse nel precedente articolo Piano assunzionale, se le scelte di che cosa insegnare sono imposte dall’alto , l’esperto di diritto scolastico non si sbilancia sull’iter e la durata dei procedimenti: “La durata e i tempi di un tale contenzioso non possono essere “preventivati” con verosimile certezza. Molto dipende dai singoli Organi Giudiziari“.