IPAV: cauti i sindacati, favorevoli i dipendenti Invalsi

L'ipotizzata fusione dei due istituti al centro del dibattito

La notizia della fusione di Indire e Invalsi in un unico istituto (IPAV, Istituto per l’autonomia e la valutazione scolastica), di cui si parlava nella bozza del decreto legge (mancato) sulla Buona Scuola, ha determinato una presa di posizione dei sindacati di settore (prudenti) e dei lavoratori dell’Invalsi (favorevoli).

Nessuna presa di posizione, per il momento, dei lavoratori dell’Indire.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil del settore, in una nota in cui chiedono anche un incontro urgente, rilevano come già rappresentato in diverse altre occasioni, le scriventi ritengono che un accorpamento a qualsiasi titolo tra istituzioni con funzioni diverse non significhi di per sé “valorizzazione”, men che meno se non vengono descritte precise garanzie a tutela delle professionalità e delle mission, unici presupposti per una continuità dell’azione di tutti gli enti coinvolti.  

I sindacati ritengono inoltre necessario che nel procedere alla definizione normativa il legislatore confermi l’appartenenza agli enti di Ricerca, in quanto solo tale attribuzione consente la valorizzazione delle professionalità esistenti ma soprattutto garantisce la possibilità di mantenere in servizio il personale precario, ultra decennale, che non ha avuto la possibilità di essere assorbito anche in conseguenza di cattive gestioni.

Insomma, il loro è quasi un sì però, all’insegna della cautela.

I lavoratori dell’Invalsi, riuniti in assemblea, ritengono possa essere positiva la notizia, appresa a mezzo stampa, di un unico istituto che raccolga le eredità di Indire e Invalsi, valorizzando così tutte le professionalità presenti nei due enti.

La comunità scientifica ritiene importante tenere insieme la valutazione con le azioni di supporto alle SCUOLE e accoglie positivamente la costruzione di un unico istituto di ricerca pubblica che garantisca la piena autonomia delle istituzioni scolastiche.