I ‘veri’ scatti di anzianità secondo la bozza del DL sulla buona scuola

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo l’email di Emanuele Ripamonti, che dopo, avere letto il nostro articolo Di Menna: 10 euro per l’anzianità e 16 per merito. Ogni tre anni e simili di altre testate sul tema, contesta l’ipotesi di scatti stipendiali elaborata dalla Uil Scuola, proponendone una radicalmente alternativa.

Invitiamo altri lettori interessati a intervenire sul tema, o a offrire nuovi spunti di dibattito, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Gentile redazione,

ho letto con molto interesse il vostro articolo Di Menna: 10 euro per l’anzianità e 16 per merito. Ogni tre anni, apparso Venerdì 6 Marzo sul vostro sito. Trovo molto positivo che si vadano ad esaminare tutti gli aspetti del progetto del governo, non solo quelli di immediata attualità.

Purtroppo, da insegnante di matematica, devo segnalare che le dichiarazioni riportate nell’articolo (basate sull’analisi della UIL Scuola) soffrono sia di un palese errore di calcolo, sia di una presentazione che potrebbe indurre in errore il lettore.

I calcoli della UIL partono dall’accordo ARAN 2013-2014, in cui il governo stanzia 280 milioni all’anno per finanziare gli aumenti degli stipendi degli insegnanti dovuti agli scatti di anzianità.

Nel progetto del governo, il 30% di questa cifra (84 milioni) sarebbe destinato agli scatti “di anzianità” (concessi a tutti) ed il resto (196 milioni) a quelli di “merito” (concessi solo ad alcuni).

La UIL però commette l’errore di sottrarre ogni anno 66 milioni dai 196 milioni per il “merito”, che sarebbero destinati agli aumenti di stipendio (stimati in 2.600 euro lordi annui) dei 25.500 docenti “tutor” e “staff”. In realtà, questi 66 milioni vanno sottratti solamente nell’anno in cui vengono introdotte le nuove tipologie di docenti, poiché i 196 milioni servono a coprire i soli aumenti.

Mi spiego con un esempio: supponiamo che il prof. Tizio nel 2015 percepisca un lordo di 28.000 euro annui e a fine anno venga promosso “tutor”, con corrispondente aumento di 2.600 euro lordi. Questi 2.600 euro proverrebbero dai 196 milioni che nel 2016 dovrebbero andare al “merito”. Ma nel 2017 lo stipendio del prof. Tizio resterà invariato a 30.600 euro: quindi Tizio non parteciperà alla ripartizione dei 196 milioni per gli aumenti 2017. Inoltre, nulla vieta che nel 2016 il governo stanzi a questo scopo una piccola parte dei risparmi derivanti da un piano di assunzioni più piccolo di quanto annunciato inizialmente.

Riporto qui i miei risultati riguardo all’entità degli scatti triennali previsti dalla bozza di DL (http://www.formiche.net/wp-content/uploads/2015/03/La_Buona_Scuola.febb_.2015.pdf).

1) 379 euro annui lordi, cioè 29 euro mensili lordi, derivanti dalla pura anzianità, per chi non riceverà scatti di “merito”;
2) 968 euro annui lordi (379 anzianità+579 “merito”), cioè 74 euro mensili lordi, per chi riceverà lo scatto di “merito” più basso;
3) 1.116 euro annui lordi (379 anzianità+737 “merito”), cioè 86 euro mensili lordi, per chi riceverà lo scatto di “merito” intermedio;
4) 1.484 euro annui lordi (379 anzianità+1.105 “merito”), cioè 114 euro mensili lordi, per chi riceverà lo scatto di “merito” più elevato. 

Questi numeri sono circa tripli di quelli riportati nel vostro articolo, poiché si riferiscono a scatti triennali, anziché all’aumento medio per ciascun anno di servizio. In questo modo, riduco la confusione in una materia già di per sé complessa (confusione presente nel titolo del vostro articolo, che confonde le due cose; ed anche in articoli apparsi, ad es., su “Repubblica”).

Per confronto, se si proseguisse col sistema attuale, ciascun docente avrebbe l’equivalente di uno scatto triennale di 1.263 euro annui (97 euro mensili) lordi. Inoltre, poiché lo la media degli scatti nei due sistemi deve essere identica, è anche possibile ragionare sul numero di insegnanti in ciascuna delle “fasce”: c’è un estremo egualitario (il 40% riceve lo scatto massimo, il restante 60% riceve lo scatto immediatamente inferiore), ed uno anti-egualitario (l’80% riceve lo scatto massimo, il restante 20% lo scatto minimo), passando per varie vie di mezzo (es. 5% in fascia 1, 10% in fascia 2, 46% in fascia 3, 39% in fascia 4).

Cordialmente

Emanuele Ripamonti