Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Giannini: Insegnante di sostegno non sia delegato all’esclusione

Si è aperta con l’Inno di Mameli cantato da un coro di voci bianche e accompagnato dai gesti in Lis, la Giornata internazionale delle persone con disabilità celebrata dal governo a Palazzo Chigi, con l’incontro, in Sala verde, su “La sfida per l’inclusione. Il futuro delle persone con disabilità”.

A prendere la parola per prima, scrive l’agenzia di stampa Redattore Sociale, è stata il ministro per l’Istruzione Stefania Giannini: “Penso che questa celebrazione, in una sede tanto solenne, sia un atto di rilevanza istituzionale, perché pensiamo che disabilità non sia uno dei mille problemi della società e della scuola, ma il punto fondamentale in cui si possono verificare le buone politiche”. Politiche che devono essere costruite e realizzate proprio a partire dalla scuola e dai “bambini speciali, che ogni giorno si scontrano o s’incontrano con il giudizio dei compagni, con le barriere architettoniche, con sistemi standardizzati inadeguati alla complessità dei bisogni. La forza morale che questi bambini e i loro genitori hanno dentro – ha detto quindi Giannini – è la prova più grande di questa riserva etica, che il nostro paese conserva e che dobbiamo rivendicare“.

Per il ministro, però, nel nostro paese c’è abitudine non ancora superata di dire ‘maluccio’ della scuola e di altri contesti. Questo non aiuta, ma ci impedisce almeno di dormire sugli allori. L’Italia, d’altra parte, deve essere orgogliosa di alcune conquiste importanti, come “l’abolizione, per prima, nel 1971, delle scuole speciali“. Fondamentale, per la tenuta del sistema scolastico di fronte alle diverse esigenze cui è chiamato a rispondere, è la “formazione degli insegnanti: con le associazioni – ha riferito Giannini – insistiamo che l’insegnante di sostegno non sia delegato all’esclusione, perché questo è un modo antiquato di affrontare il tema“.

Il modo nuovo e la prospettiva futura derivano invece da “La buona scuola – ha ricordato Giannini – che ha concluso da poco la sua fase di consultazione e di cui il 15 dicembre presenteremo i risultati: emerge chiaramente che le buone pratiche, anche nel campo della disabilità, devono essere messe a sistema, per diventare pratica diffusa. Stiamo superando un punto di svolta culturale – ha concluso Giannini – verso una politica dell’istruzione che sia inclusiva. Per questo, occorre perfezionare alcuni strumenti: la revisione del sistema di certificazione, la regolamentazione della figura dell’assistente educativo, il tentativo di conciliare l’enorme contenzioso sul sostegno. Infine, credo che il presidente Renzi prenderà in considerazione una proposta molto interessante: quella di istituire un consigliere alla disabilità, a cui faccia capo una visione di sintesi sul problema“.

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