Uil Scuola e Cisl Scuola: Non mettere in relazione scatti e precariato

Le due emergenze della scuola da affrontare subito “sono le basse retribuzioni e il precariato“. Lo afferma il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, aggiungendo che “sulla prima non c’è altra strada, va rinnovato il contratto e definite le risorse già nella legge di Stabilità; per la seconda va predisposto un piano di immissioni in ruolo e l’organico funzionale per dare stabilità al personale e al sistema“.

È importante che il Governo abbia evidenziato che la scuola è centrale per il Paese e che il lavoro degli insegnanti sarà determinante nel processo di sviluppo. La scuola e il lavoro che vi si svolge –  sottolinea il sindacalista – vanno sostenuti e valorizzati. L’ipotesi di avviare su questi temi una consultazione ampia appare condivisibile ma – mette in guardia Di Menna – attenzione a non trasformare la giusta esigenza di condivisione in un dibattito permanente. Ne abbiamo avuto già esperienza e il risultato è stato solo di stressare scuole e insegnanti. Va invece predisposto un crono-programma preciso: con scadenze e adempimenti chiari e concreti“.

Per Di Menna “se il Governo vuole rendere la scuola centrale non può eludere scelte difficili”. “È – spiega – la vera questione politica del Paese: togliere spese inutili, eliminare gli sprechi e liberare risorse per quella che è la priorità per il futuro del Paese. Si tratta di riportare l’Italia – continua il segretario generale della Uil Scuola – ai livelli europei. Siamo penultimi (8%), dopo di noi solo la Romania (7,4%) per il volume di spesa in istruzione rispetto all’insieme della spesa pubblica totale. La media europea è del 9,7%. C’è una tabella Eurostat che sintetizza tale situazione che deve essere bussola per il Governo“.

Più critico nei confronti della posizione dell’esecutivo il segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima, che in in un’intervista all’Agi dichiara: “Gli scatti di anzianità  significano esperienza professionale, cioè qualcosa che viene riconosciuta in tutti i paesi dell’Ue. Se il governo intendesse stabilizzare i precari a fronte di una eliminazione di questi scatti noi diciamo ovviamente no perchè non sarebbe una proposta. Anzi, sembrerebbe un ricatto. Se invece l’esecutivo facesse delle proposte sul riconoscimento della professionalità noi saremmo pronti a discuterne sedendoci intorno a un tavolo“.

Scrima però è attento nel non dare giudizi affrettati su quanto verrà proposto dall’esecutivo in materia di scuola: “Non mi pronuncio perché fino a oggi sono state dette tante cose che poi sono state smentite. E siccome si tratta di una cosa molto seria aspettiamo le linee guida“.