Spending review, interesserà anche la scuola?

Polemica a distanza Delrio-Giannini sui possibili tagli

Botta a risposta a distanza ieri tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Motivo del contendere, la questione se la spending review interesserà anche l’istruzione e in che misura.

A innescare la polemica, il sottosegretario, che, in un’intervista a SkyTg24, ha dichiarato: “Vogliamo combattere i privilegi. Spostiamo i tagli alla spesa sugli investimenti per il funzionamento della macchina statale, con una spending review che varrà 32 miliardi”. È importante capire che questi sprechi, ha continuato Delrio, “hanno tolto fondi alle famiglie”. “Serve molta semplificazione – ha ancora aggiunto – Abbiamo bisogno di togliere molte incrostazioni”. In ogni settore statale: difesa, sanità e anche la scuola. “Nessuno è escluso. Ma nessuno avrà un diritto in meno, un servizio in meno: avrà invece una scuola più bella, un ospedale più efficiente”. “Resistenze ci sono e ci saranno”, ha ammesso il sottosegretario, ma “noi non vogliamo tagliare i servizi ma l’inefficienza”.

L’inclusione della scuola nei tagli futuri ha lasciato sorpresa il ministro Giannini, che ha commentato: “Sarei stupita se ci fossero tagli alla scuola”. Giannini ha  provato a stemperare i toni, ipotizzando che i tagli possano riguardare solo le posizioni dirigenziali ministeriali, ma il dubbio non è stato sciolto: “Forse è meglio chiederlo a Delrio – ha detto il ministro parlando con i giornalisti a margine del lancio del programma Erasmus+ -. A me non è stato comunicato niente di specifico, quindi credo che la spending review riguarderà come sappiamo le fasce alte della dirigenza dello Stato, quindi includerà ovviamente anche il nostro ministero per questi aspetti”.