Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Giannini e l’inglese alla primaria: la rivoluzione che già c’è

In una recente intervista radiofonica il ministro Giannini ha evidenziato un’emergenza specifica dei nostri ragazzi rispetto ai coetanei degli altri Paesi europei: la conoscenza dell’inglese.

La scarsa conoscenza di una lingua straniera da parte degli studenti italiani è «una emergenza», ha sottolineato il ministro intervenendo ad Rtl Radio. La formazione in lingua inglese, come riporta il Messaggero.it, quindi, diventa uno degli obiettivi del ministro.

«La conoscenza di una lingua straniera – ha aggiunto – è un patrimonio che i nostri ragazzi alla fine degli studi devono avere, anche come arricchimento personale. Si sa che l’apprendimento di una lingua ha una resa migliore se fatto da piccoli e quindi dovremmo partire addirittura dalla scuola dell’infanzia, ma sarebbe già un grande passo se cominciassimo dalla primaria.

Gli insegnanti certo – ha proseguito il ministro – vanno formati, ma non penso si possano riconvertire i maestri: otterremo risultati faticosi per loro e modesti per l’apprendimento degli alunni».

Siamo d’accordo sulla formazione degli insegnanti, ma siamo sorpresi sulla dichiarata intenzione del ministro di cominciare ad insegnare l’inglese già nella scuola primaria.

La Giannini lo sa che l’inglese viene già insegnato (bene o male) nella scuola elementare fin dal 1990? Speriamo di sì. Serve, quindi, chiarezza per capire come la Giannini intenda attuare l’obiettivo di una reale qualificazione di quell’insegnamento. 

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