Consiglio di Stato: il diploma magistrale è abilitante

Con il parere n. 4929, i giudici amministrativi della seconda sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di 200 docenti, in possesso del diploma di scuola o di istituto magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001-02, esclusi dalle graduatorie di seconda fascia d’istituto riservate agli abilitati.

Secondo l’Anief la sentenza  "non solo potrà essere allargata agli oltre 50mila maestri diplomatisi prima del 2001-02, ma contiene un’altra importante ammissione di errore operata dal Miur: tra il 2002 e la fine del 2006, quando con la Legge 27/12/2006, n. 296 art. 1 comma 605, le graduatorie furono trasformate da permanenti ad esaurimento, a decine di migliaia di diplomati è stato illecitamente negato di inserirsi nelle liste pre-ruolo. In sostanza, dopo 12 anni si scopre che quel titolo è a tutti gli effetti abilitante, dando ragione al nostro sindacato che per primo lo aveva rivendicato".

E altrettanto scandaloso, aggiunge il sindacato, "è che lo stesso trattamento di immotivata esclusione continui a essere attuato per coloro che si sono abilitati dopo la chiusura delle Ssis: chi ha concluso positivamente i Tfa, chi si abiliterà prossimamente con i Pas, come per gli idonei al ‘concorsone’, non possono essere dimenticati dallo Stato".

Anche  Simona Malpezzi, deputata del Pd e componente della commissione Cultura della Camera, apprezza la decisione del Consiglio di Stato, ma ne trae conseguenze politiche più che giudiziarie: "Vorrei precisare che la battaglia a sostegno delle ragioni dei diplomati magistrali e dei laureati in scienza della formazione primaria non finisce qui. Anzi, credo che con il nuovo corso al MIUR si possa aprire finalmente un canale di dialogo che consenta di sanare delle ingiustizie inaccettabili che avrebbero richiesto una soluzione da molto tempo. Le recenti sentenze giudiziarie confermano la ragionevolezza delle tesi sostenute da tempo dal Pd circa la necessità di risolvere una volta per tutte situazioni che stanno danneggiando molti lavoratori della scuola e molti neolaureati. Io continuerò a impegnarmi perché, nell’ambito della proposta per un nuovo sistema di reclutamento su cui sta lavorando il Partito democratico, si affrontino e si risolvano questioni che gridano giustizia".