Anief: pochi posti per i vincitori del concorso a cattedre

Secondo l’Anief una fetta consistente dei prossimi 11.542 vincitori del concorso a cattedre bandito lo scorso anno, dopo aver superato una dura selezione – composta da prova preselettiva, tre  verifiche scritte e due colloqui orali – rischia di rimanere senza lavoro.

Per errori di calcolo e di programmazione del Miur, uniti alla “stretta” sulle pensioni introdotta dal Governo Monti, molte delle assunzioni ripartite da tempo a livello regionale non potrebbero infatti avere luogo, soprattutto al Sud.

Per loro si tratterebbe di una vera beffa: poiché la normativa dei concorsi pubblici prevede che con l’espletarsi del successivo bando decadano automaticamente i vincitori del precedente. Tra due o al massimo tre anni tutti i candidati idonei che non fossero stati nel frattempo assunti rimarrebbero con un pugno di mosche in mano. “Addirittura, secondo quanto prevede il Ministero dell’Istruzione, non avranno nemmeno il diritto di inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento”, aggiunge il sindacato, che afferma di essere “giunto a questa triste conclusione incrociando i dati ufficiali sulla ripartizione regionale delle cattedre da assegnare tramite il concorso pubblico e le recenti elaborazioni su organici e mobilità del personale (in via di ultimazione)”.

Segue una lunga e dettagliata casistica, che induce l’Anief a chiedere al Miur la “realizzazione di una graduatoria degli idonei al  concorso almeno triennale”, in assenza della quale, come a suo tempo paventato dal sindacato  “tanti vincitori avrebbero rischiato di rimanere senza posto di lavoro”.