Stop alla Lombardia sul reclutamento, sindacati soddisfatti

Reazioni positive dei sindacati (e non poteva essere altrimenti) alla pronuncia della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima la norma della Regione Lombardia avrebbe consentito alle scuole di organizzare concorsi e reclutare insegnanti.

Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta: “La Consulta ci dà ragione: l’assunzione diretta dei docenti é incostituzionale“.

Il personale scolastico – scrivono i giudici nella sentenza – è alle dipendenze dello Stato e non delle singole Regioni – riferisce Di Meglio in un comunicato – Ne consegue che ogni intervento normativo finalizzato a dettare regole per il reclutamento dei docenti non può che provenire dallo Stato, nel rispetto della competenza legislativa esclusiva di cui all’articolo 117“. Secondo la Corte Costituzionale, “la valorizzazione dell’autonomia non può spingersi fino al punto di consentire ai singoli istituti scolastici di scegliere il proprio personale docente con concorsi locali“; inoltre, “la previsione della possibilità di reclutare docenti con modalità stabilite da una legge regionale – affermano i giudici – è in evidente contrasto con quanto sancito dall’articolo 117 della Costituzione“.

Sulla stessa linea la posizione dell’Anief, che sottolinea che con questa pronuncia “cade prima del via il tentativo lombardo di introdurre il modello di assunzioni dei docenti per mezzo di concorsi differenziati a seconda del titolo di studi”.

La Flc-Cgil, dal proprio sito, ripercorre invece le tappe della propria opposizione all’iniziativa della Regione Lombardia, commentando lapidariamente: “La sentenza della Corte Costituzionale, depositata il 24 aprile, accogliendo il ricorso della Presidenza del Consiglio, conferma allo Stato la gestione del reclutamento dei docenti, dichiarando illegittimi percorsi che disconoscano la normativa vigente”.