Tuttoscuola: Non solo statale

Referendum Bologna, Acli pro private

Si avvicina il giorno del referendum sui contributi del Comune di Bologna alle scuole paritarie, fissato per il 26 maggio 2013 (dalle 8 alle 22), e cresce la polemica.

A scendere in campo sono le Acli di Bologna, che “aderiscono con convinzione al coordinamento a favore del contributo comunale alle scuole paritarie”, come annuncia il presidente provinciale Filippo Diaco.

Sfatiamo il mito che questa sia una battaglia ideologica”, afferma Diaco in una nota, “scuola paritaria non è sinonimo di scuola confessionale, bensì di libertà dei genitori nella scelta educativa della prole”.

Il prossimo numero de l’Apricittà, la rivista delle Acli bolognesi, conterrà uno “speciale” dedicato alle ragioni del “no” al referendum, con un’intervista al professor Stefano Zamagni.  “Anche il Sindaco Merola, che qualche mese fa è venuto ad incontrare gli aclisti bolognesi”, sottolinea Diaco, “si è mostrato convinto sostenitore della sussidiarietà, specie nell’ambito dei servizi per la famiglia: ci auguriamo, dal momento in cui l’ultima parola spetterà all’amministrazione comunale, che il Sindaco mantenga questi buoni propositi“.

Una nota del comitato ‘+scuolaxtutti’, favorevole ai contributi, ricorda che degli 8.368 bambini che frequentano le scuole dell’infanzia bolognesi 1.495 (18%) sono accolti nella scuola statale, 1.736 (21%) in quella paritaria convenzionata e 5.137 (61%) nella scuola dell’infanzia comunale.  

La spesa annuale del Comune per ciascuno bambino è stata, nell’ordine, di 445 euro per le scuole statali, 600 per le scuole paritarie convenzionate e 6.900 per le scuole comunali.

Pertanto, conclude polemicamente il comitato, “Con le stesse risorse oggi riconosciute alle paritarie, che accolgono più di 1.700 bambini, il Comune potrebbe accogliere non più di 150 alunni nelle scuole comunali”.

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