Di Menna (Uil scuola): da trovare sono 183 milioni, non 520

L’importo della riduzione prevista dalla spending review a carico del ministero dell’Istruzione è di 183 milioni di euro. A saldi invariati, dunque, è questa la somma che deve essere individuata”, e il governo può ottenerla “mettendo ordine nelle cifre”. Lo sostiene Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, che offre anche una spiegazione di quanto accaduto.

La situazione attuale deriva da decisioni assunte dal ministro e dal ministero dell’Istruzione che, scegliendo di aumentare il numero di ore di insegnamento, a parità di stipendio, hanno pensato di  individuare ulteriori risorse per complessivi 700 milioni di euro per non meglio precisate finalità a partire dall’anno 2014”, dice il sindacalista, che così prosegue: “Pensando quindi di imporre  da subito un aumento di ore, da 18 a 24, unico caso in Europa, si supponeva di poter creare una sorta di ‘tesoretto’, 520 milioni di euro, da investire in futuro”.

Se ‘saldi invariati’ vuol dire recuperare i 183 milioni previsti dalla spending review, tale somma si può reperire razionalizzando l’attuale spesa, non servono misure come quelle contenute nel provvedimento varato dal Governo che hanno provocato una valanga di proteste.

La Commissione europea” – sottolinea Di Menna – “in occasione dell’insediamento di questo Governo aveva posto l’accento su due questioni, la valorizzazione professionale dei docenti e l’innalzamento e la verifica dei livelli di apprendimento. Temi che questo Governo non ha affrontato e che dovranno, ormai, essere nell’agenda politica del Governo che uscirà dalle elezioni. Il ministro Profumo eviti di creare ulteriori problemi – conclude Di Menna – limitandosi a gestire al meglio, con atteggiamento di sostegno e non di contrasto, il mondo della scuola , a partire dall’emanazione dell’atto di indirizzo per il pagamento degli scatti, così come si era impegnato a fare nel mese di giugno”.