Concorso, le reazioni dei sindacati e della politica

Il via libera per l’immissione in ruolo di oltre 21.000 insegnanti tramite concorso approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri è una notizia che sta suscitando commenti che vanno ben oltre le reazioni a caldo di Francesco Scrima della Cisl Scuola e Giovanni Bachelet del Pd, di cui abbiamo già dato conto.

A completare il quadro delle reazioni da parte dei sindacati, si segnala la richiesta di chiarezza di Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, che afferma: “Non si capisce – afferma  – se al concorso potranno partecipare anche coloro che non hanno l’abilitazione. Non solo. Per dare credibilità al concorso occorre mettere in campo anche un piano pluriennale di assunzioni per il graduale svuotamento delle graduatorie a esaurimento”.

L’ Ugl apprezza “lo sforzo fatto dal governo Monti, anche se dopo anni di ‘proclami’ aspettiamo i fatti per dare un giudizio definitivo sul piano promosso dal ministro Profumo”. E comunque, “prima di bandire nuovi concorsi occorrerebbe procedere alle immissioni in ruolo in tutti i posti vacanti in organico di diritto”.

Sul versante della politica, Cicchitto (Pdl) osserva che “Profumo taglia il nastro della riforma Gelmini”. E proprio l’ex ministro dell’Istruzione sottolinea: “Bene il concorso, che però non deve penalizzare i giovani né creare false aspettative perché – afferma Gelmini – i numeri della scuola restano quelli decisi con i tagli”.

Giuseppe Fioroni (Pd), un altro ex ministro dell’Istruzione, è critico con il concorso perché, dice, “ha ancora vecchie regole che non fanno della scuola italiana una scuola normale. La scuola – aggiunge – ha bisogno di far esaurire le graduatorie permanenti che negli ultimi anni sono raddoppiate aumentando il numero dei precari”.

Si intende ridare vita ad un concorso che poi vedrà rinascere ulteriori graduatorie che resteranno in vita all’infinito?”, incalza Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd.

Critica anchela Lega Nord: “Ma quale occasione per i giovani ! Dal concorso per insegnanti (che e’ almeno la terza volta che viene annunciato) i giovani sono praticamente esclusi” perché vi può partecipare solo chi è abilitato, afferma Mario Pittoni.

L’idea di un nuovo concorso non piace per niente neppure all’Anief che ritiene la decisione “illusoria e ingiusta”. “Ci sono già – spiega – 250 mila docenti vincitori di concorso, in lista di attesa anche da tanti anni, che hanno tutti i titoli per essere assunti e inoltre se il concorso sarà riservato solo agli abilitati i giovani non potranno nemmeno fare domanda”.

Di opposto parere invece l’AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), il cui presidente Roberto Gontero auspica che “il nuovo concorso costituisca l’occasione di un ricambio generazionale all’interno del corpo docente, offrendo la possibilità di partecipare anche ad un congruo numero di giovani laureati”.

E anche Max Bruschi, già ascoltato collaboratore dl ministro Gelmini, prende posizione favorevole al concorso scrivendo sul suo blog che “mai come in questo caso il ‘meglio’ sarebbe stato nemico del ‘bene’” (essendo il ‘meglio’ l’idea di fare il concorso dopo l’effettuazione del TFA).