Concorso per dirigenti, gli ammessi con riserva che contano sullo stellone italiano

È passata nell’indifferenza generale la segnalazione di Tuttoscuola di un infortunio/equivoco del Tar Lazio, che ha disposto con ordinanza di sospensiva l’ammissione con riserva di centinaia di precari al concorso per dirigente scolastico, assumendo erroneamente a giustificazione della sua decisione una sentenza della Corte di Giustizia europea non applicabile ai docenti non di ruolo e forse nemmeno allo stesso concorso.

A quanto pare ha ignorato la nostra segnalazione l’Anief che aveva patrocinato la causa; hanno ignorato la notizia quei quotidiani e quei parlamentari che avevano colto l’occasione di quella ammissione disposta dal Tar per attaccare il ministero dell’istruzione. Hanno taciuto anche i sindacati della scuola.

Tra due giorni gli ammessi con riserva alla preselezione si presenteranno con l’ordinanza del Tar in mano e potranno sostenere la prova con gli altri candidati. Il futuro molto probabilmente sarà quello che, purtroppo, interventi parlamentari, recenti e passati, ci hanno fatto conoscere in tante occasioni.

La sentenza definitiva del Tar, forse, riconoscerà l’errore (o sarà costretta a farlo, se vi saranno pronunce di altri organi istituzionali), ma probabilmente arriverà a giochi fatti, cioè a concorso espletato. Se, come è già capitato altre volte, la sentenza definitiva arriverà a prove positivamente espletate e a collocazione utile in graduatoria degli esclusi, vi saranno nuovi ricorsi per legittimare quegli esiti e, in caso sfavorevole, vi potranno essere proposte legislative di sanatoria, trasversalmente sostenute in Parlamento, per ratificare il merito conquistato sul campo dei  candidati esclusi.

Un deja vu che premierà, ancora una volta, i furbetti dei concorsi.