Ripensare l’orientamento scolastico

Una riflessione che viene dal Focus sulle iscrizioni 2011-12 del Servizio Statistico del Miur

Ogni anno, in vista delle iscrizioni di gennaio per l’anno scolastico successivo, le famiglie degli studenti che frequentano l’ultimo anno di scuola secondaria di I grado (ex-scuola media) sono poste davanti al dilemma: cosa scegliere per il futuro formativo dei propri figli?

Non è un dilemma da poco, visto che quella scelta, quasi sempre, segna il futuro di un giovane.

Le famiglie cercano la risposta nell’offerta che viene dagli istituti superiori, partecipando ad assemblee ed incontri vari e soppesando i pareri di altri genitori che prima di loro hanno scelto negli anni precedenti.

Tutto questo basta per scegliere bene?

C’è da dubitarne, visto che spesso i ragazzi dichiarano qualche anno dopo di aver scelto male e visto, soprattutto, che il mercato del lavoro continua a registrare disallineamenti sensibili tra domanda specifica di occupazione e competenze professionali acquisite dai giovani diplomati.

Ne è una riprova il servizio offerto in questi giorni dal Focus sulle iscrizioni per il prossimo anno scolastico alla nuova scuola secondaria riformata, curato dal Servizio Statistico del Miur, che dedica un breve ma efficace capitolo al rapporto tra domanda di mercato e domanda di formazione degli studenti, sulla base di una indagine del servizio informativo Excelsior 2010 dell’Union-Camere.

L’analisi del fabbisogno delle imprese – osserva il Servizio statistico del Miur – fa emergere che nel 2010 alcune figure professionali, fra cui “Contabile e assimilati”, non trovano sufficiente risposta alla richiesta proveniente dalle imprese; nonostante ciò l’indirizzo “Amministrazione, finanza e marketing” degli Istituti tecnici e l’indirizzo “Servizi commerciali” degli Istituti professionali segnalano delle significative flessioni degli iscritti. In effetti il primo indirizzo scende dall’11,9% di iscritti del 2010-11 al 10,9% dell’anno prossimo (il fabbisogno delle imprese è del 20,6%), mentre il secondo indirizzo scende dal 3,9% al 2,5% (il fabbisogno delle imprese si aggira invece sul 30%).

Nel commento sul Focus delle iscrizioni 2011-12 il Servizio statistico del Miur osserva ancora che “Anche la domanda di diplomati tecnico-professionali da parte delle imprese è aumentata per le figure professionali dei tecnici meccanici, che rappresentano in assoluto quelle con la maggiore difficoltà di reperimento (49,3%) e degli elettrotecnici (48,2%). Altrettanto problematica è la ricerca di tecnici informatici, elettronici, chimici, biologi e tecnici delle biotecnologie. Non sfugge a questo disallineamento tra domanda e offerta neanche il settore tessile, abbigliamento-moda, dove la richiesta di figure tecniche, forte nonostante la concorrenza internazionale, non trova adeguata risposta”.

Un disallineamento tra domanda e offerta che, ancora una volta e più di prima, considerata la crisi occupazionale, richiede con urgenza una forte politica di sostegno all’orientamento scolastico.