Scuola media, sempre più “ventre molle” del sistema scolastico?

Una ricerca della Fondazione Agnelli di prossima pubblicazione

La Stampa di Torino ha anticipato i risultati di una ricerca della Fondazione Agnelli sulla situazione della scuola secondaria di I grado (ex-scuola media) nel nostro Paese.

Il rapporto completo uscirà in autunno, ma già le anticipazioni fanno ritenere che la valutazione finale sullo stato del settore non sarà leggera.

I risultati – è scritto – «mettono in dubbio la capacità della scuola secondaria inferiore di garantire pari opportunità di apprendimento a tutti e di adempiere, quindi, a una delle missioni istituzionali che le sono state attribuite».

Il rapporto parla di vero e proprio fallimento, che secondo Gianfranco De Simone, ricercatore della Fondazione, “investe direttamente l’organizzazione e le pratiche didattiche messi in atto in questo particolare segmento del processo educativo”.

Un giudizio duro, insomma, riferito soprattutto agli studenti stranieri, spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione. «Il sistema italiano prevede che i ragazzi vengano inseriti immediatamente nelle scuole se arrivano in Italia e sono nell’età dell’obbligo scolastico. A volte non parlano nemmeno italiano, vengono catapultati a scuola senza ammortizzatori di alcun tipo. Alle primarie in genere vengono promossi, è alle medie che si scontrano con la possibilità di una bocciatura e il rischio di non farcela può essere fino a 19 volte più elevato di quanto non avvenga ad uno studente italiano».

Per gli alunni stranieri, una presenza critica, secondo la ricerca della Fondazione vi sono “Problemi linguistici e di adattamento al nuovo contesto, ma anche la conseguenza di «una pratica didattico-organizzativa: i nuovi arrivati vengono spesso inseriti in classi non corrispondenti all’età anagrafica, e inferiori ad essa, cumulando così un ritardo scolastico, rispetto ai coetanei di uno, due o più anni”.

Non esistono grandi differenze, secondo la ricerca, tra Nord e Sud nelle bocciature e nei ritardi scolastici. Esiste però – sottolinea il rapporto – «un’attenuazione della selettività nel corso della scuola secondaria inferiore per alcune regioni meridionali», dalla Campania alla Calabria ma anche Puglia e Basilicata. A essere a rischio soprattutto i maschi, che in prima media hanno una probabilità del 30% superiore rispetto alle femmine di trovarsi in ritardo. Un valore che in terza media arriva al 50%. Rispetto ad un figlio di laureati chi ha genitori con la licenza media ha tre volte più probabilità di essere in ritardo in prima media e quattro volte di più in terza media.

Le soluzioni? «Un supporto differenziato ma garantito a tutti nelle ore pomeridiane», risponde il rapporto. E sostegno agli studenti stranieri arrivati in Italia in età scolare con «classi di benvenuto» e «specifici supporti pomeridiani».