Scuola Media: la riforma che non c’è

La trasmissione di ieri di “Radio anch’io”, ospite in studio il ministro Gelmini, ha lasciato il segno, soprattutto nell’opposizione che non ha gradito diversi passaggi del ministro.

Tra gli spunti critici nei confronti delle dichiarazioni del ministro ve ne è uno che riguarda la scuola media, il settore che molti ritengono il “ventre molle” del sistema scolastico italiano.

Su un intervento di una ascoltatrice, docente di scuola superiore, che lamentava il crescente basso livello di preparazione degli alunni che arrivano dalla scuola media, il ministro Gelmini ha dichiarato che la scuola media va ripensata.

Secondo la Gelmini, nella scuola media, nel corso degli anni, sono state introdotte molte materie ma si è persa di vista la preparazione sulle materie fondamentali, come l’italiano, la matematica, la lingua.

“Intendiamo dare più peso allo studio dell’italiano, ha detto, aggiungendo che serve anche maggiore orientamento dei genitori e attenzione alle inclinazioni dello studente: è inutile – ha spiegato – iscrivere un ragazzo al liceo se è più portato per la manualità”.

Non sappiamo se il ministro avrà voglia e tempo di riformare la scuola media a cominciare dalla riduzione del numero di discipline e dal potenziamento dell’italiano. Il suo regolamento di riordino del primo ciclo (DPR 89/2009) poteva essere l’occasione per la riforma di questo settore scolastico, invece tutto è rimasto quasi come prima, con qualche ritocco (in meno) proprio dell’italiano…