Valutazione dei docenti, come prescindere dall’anzianità?

Sul tema della valutazione dei docenti, introdotto nel precedente intervento, esprime il proprio punto di vista il lettore Salvatore Provenzani, la cui lettera volentieri ospitiamo. Invitiamo gli altri lettori a fornire i loro contributi sull’argomento (o a proporne altri), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Spettabile Redazione,

sono un Dirigente Scolastico oramai da troppi anni per vivere con particolari ardori questa nuova stagione del problema della valutazione del servizio dei Docenti. La mia perplessità di fondo trova origine, però, nella mia trentennale attività sindacale molti dei quali passati in prima linea a livello nazionale.

Nessuno pensi che il problema della valutazione dei Docenti sia una invenzione recente. Già appunto trenta cinque anni fa ogni volta che si doveva firmare il CCNL tornava a galla il problema del merito dei Docenti. Nessun Sindacato riusciva a trovare la soluzione al problema che tutti noi ritenevamo veramente serio. Alla fine si concludeva che l’unico modo per chiudere la partita era rifugiarsi nell’anzianità.

Secondo il principio che la verità è, spesso, figlia del tempo, ritenevamo che solo così si potevano evitare tutte le conseguenze che derivavano dalla particolarissima natura del sistema.

Non eravamo incapaci, eravamo assolutamente certi che giudicare i Docenti per pagarli meglio è una impresa che non porta da nessuna parte. Sarebbe come pensare di pagare i medici solo in funzione dei pazienti guariti. E quei medici che dovessero imbattersi in malati inguaribili?

Ci si trovava spessissimo di fronte all’analogo problema di pensare cioè che sarebbero buoni Docenti quelli che promuovono e cattivi quelli che bocciano. Ma potrebbe essere al contrario. Considerare i Docenti selettivi migliori per definizione. Queste realistiche ipotesi ci portavano sistematicamente a non chiudere il problema. L’idea di affidare la valutazione ai Dirigenti Scolastici, come qualcuno propugna non paga, perché l’abolizione della qualifica origina proprio dall’inaffidabilità dei Presidi di allora che giudicavano a simpatia ed in base a parametri non certi, non seri e non obbiettivi.

Legare la retribuzione al merito è accettabile solo se influisca in maniera minima e su aspetti diversi dall’insegnamento che di per sè è valutabile a livello alto. La valutazione dei Docenti comincia e finisce prima che cominci l’attività di docenza. Occorre impedire ai mediocri o agli ignoranti di accedere alla carriera. Dopo pagarli bene è il minimo che si possa fare.

Salvatore Provenzani DS ITC Bagheria

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