Finanziaria: dà poco e toglie ancor meno

Per una finanziaria che si presenta piuttosto povera, specchio di una situazione economica non facile, la scuola può consolarsi per non dovere subire i cronici tagli delle finanziarie passate.

È una consolazione da bicchiere mezzo pieno, ma se si guarda in effetti a quel poco che c’è nell’art. 14 riservato all’istruzione, pensando a quel tanto che avrebbe dovuto (o potuto) esserci, c’è da rimanere a dir poco sconfortati.

Il ministro Moratti aveva chiesto al collega Tremonti e al Governo molto, molto di più per la scuola (si parlava nei giorni scorsi di oltre 5.700 milioni di euro), ma proprio l’istruzione è quella che ha avuto meno di tutti i ministeri, in rapporto alla richiesta: quasi la decima parte di quanto atteso (476 milioni).

Il piano programmatico 2004-2008 per il finanziamento della riforma, proposto dal Consiglio dei Ministri lo scorso 12 settembre, prevedeva un investimento complessivo nel quinquennio di 8.320 milioni di euro, di cui 4.283 già iscritti a bilancio e 4.037 tutti da finanziare. Di questi ultimi la finanziaria prevede 90 milioni per il 2004, cioè il 2,2% dell’intera somma da stanziare nel quinquennio.

Il piano per gli interventi di edilizia scolastica in zone sismiche viene rifinanziato con una nuova dotazione di circa 11 milioni di euro, dopo che la quota parte prevista dalla precedente finanziaria è stata stornata per altre opere pubbliche.

La maggior parte dei nuovi fondi stanziati per la scuola nella manovra va a favore dei lavoratori socialmente utili (LSU): 375 milioni di euro. Si tratta di una pesante e drammatica eredità assistenziale rimasta sul bilancio dell’istruzione.

Vengono leggermente aumentati i parametri per autorizzare gli esoneri e i semiesoneri dei collaboratori del dirigente scolastico. Viene disposto che il bonus agli studenti delle scuole paritarie venga assegnato tenendo conto dei limiti di reddito. Gli studenti del primo anno della secondaria, anche se vi è stata l’abrogazione della legge sull’innalzamento dell’obbligo, continuano a non pagare le tasse scolastiche.

Sono previsti finanziamenti a parte per il rinnovo dei contratti pubblici, compreso quello della scuola.