Tuttoscuola: Scuola digitale

Musumeci: ‘ecco il piano per l’informatica’

Efficacia dei processi della macchina amministrativa, conversione del sistema a banda larga nelle scuole, formazione dei docenti. Sono i tre obiettivi che il Miur sta perseguendo. E per il futuro le biblioteche online: si potrà richiedere il libro tramite internet e ritirarlo nella biblioteca scolastica. Intanto con StarOffice nuove potenzialità sia amministrative che didattiche per le scuole

StarOffice, la suite di prodotti software di Sun Microsystem, arriva nelle scuole italiane. Il progetto, nato da un accordo siglato dal Miur e la Sun Microsystem, prevede la distribuzione gratuita del programma ad oltre 10.700 istituti scolastici. Nello specifico, la convenzione regola la distribuzione di licenze StarOffice per finalità didattiche, di ricerca e di gestione a tutte le scuole pubbliche e private paritarie di ogni ordine e grado.

Iniziative simili a quella formalizzata con il Miur sono già state intraprese in Nord e Sud America, Asia e Europa, dove sono stati siglati accordi analoghi con i ministeri preposti di Danimarca, Finlandia, Spagna e Svizzera. Oltre 6 miliardi di dollari sono stati investiti dalla Sun Microsystem a livello mondiale per questo progetto, che ha visto il coinvolgimento di circa 100 tra ministeri dell’Educazione, scuole e istituti, e più di 250 milioni di studenti in oltre 14 nazioni.

In Italia l’accordo siglato è in linea con le raccomandazioni di recente pubblicate dalla Commissione Open Source, istituita dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica. StarOffice, infatti, in quanto basato su standard open, rappresenta un valido strumento per favorire lo sviluppo di questa filosofia nell’ambiente scolastico.

Ne abbiamo parlato con Alessandro Musumeci, Consigliere per le politiche di innovazione tecnologica del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e Direttore Generale dei Sistemi Informativi dello stesso Ministero.

Cosa prevede il protocollo d’intesa tra il Miur e la Sun Microsystems?
«La Sun Microsystems metterà a disposizione di tutte le scuole di ogni ordine e grado l’ultima versione di StarOffice. Sarà una versione “localizzata”, strutturata secondo le esigenze scolastiche ed avrà potenzialità sia amministrative che didattiche con l’utilizzo di applicativi specifici. E’ la prima volta che il Miur stringe un accordo di questo tipo. La finalità è quella di far crescere studenti e docenti per avere risultati in termini di competenza. La distribuzione del programma sarà gratuita e volontaria e sta ad indicare un passo importante nei rapporti tra scuola e azienda, così come previsto dall’articolo 4 delle legge 53 sulla riforma scolastica».

Quali sono le potenzialità di StarOffice?
«Si tratta di un programma normale di produttività individuale, strutturato in base alla specificità della scuola. Obiettivo del mondo dell’istruzione e della ricerca è la diffusione di nuove conoscenze e in questo senso a noi è sembrata opportuna una sperimentazione di questo tipo. Non è un accordo esclusivo e, come dicevo, si tratta di un programma che ha delle potenzialità sia amministrative che didattiche. Per esempio con SunOffice i ragazzi potranno realizzare in prima persona delle slide, acquisendo conoscenze che gli potranno servire in azienda una volta entrati nel mondo del lavoro. Per quel che riguarda invece l’ambito amministrativo, si tratta di un programma a formato aperto anche ad altri linguaggi».

Parliamo del processo di informatizzazione nelle scuole. A che punto siamo?
«Tre gli obiettivi che si stanno realizzando in questo momento. Il primo è garantire l’efficacia dei processi della macchina amministrativa. Proprio poco tempo fa è stata fatta una gara per il rifacimento di tutto il sistema web per un investimento totale pari a 339 milioni di euro. La fase progettuale sta partendo in questi giorni e il Ministero si sta attivando per avere un sistema informatico efficiente orientato al pubblico, e con questo intendo principalmente la famiglia e gli studenti. Stiamo, poi, realizzando il piano di conversione del sistema a banda larga nelle scuole. Il progetto, partito a giugno, conta per ora solo il 20 per cento degli istituti ma conta di portarli al 70 per cento entro il 2003. Un terzo obiettivo è la formazione dei docenti. Proprio nel gennaio di quest’anno sono partiti i corsi per la patente informatica. Si tratta del più grosso progetto a livello europeo, con un investimento totale di 75 milioni di euro, e che ha avuto delle ottime valutazioni. Fino ad ora sono stati 190 mila i docenti a frequentare i corsi».

Quali gli obiettivi futuri?
«Innanzi tutto proseguiremo i corsi di informatica. Entro il 2004, poi, contiamo di dotare del sistema a banda larga il 90 per cento delle scuole, con collegamenti via satellite. Un altro progetto è quello delle biblioteche online per un investimento totale pari a ottanta milioni di euro, stanziati dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica. Per ora sono cinquanta le biblioteche collegate in rete, ma diventeranno cinquecento entro il 2003, e contiamo di estendere il sistema a tutte le scuole entro il 2004. Le biblioteche online saranno fruibili dall’intera popolazione. La mattina solo da studenti e docenti, mentre nel pomeriggio le strutture saranno aperte a tutti. Il nostro obiettivo è quello di creare una sorta di biblioteche comunali, realizzando un interscambio con le strutture già presenti sul territorio. Il sistema sarà molto semplice. Ci si potrà collegare alla rete da qualunque pc, trovare il libro a noi più vicino e richiederlo direttamente tramite internet. La nostra richiesta verrà soddisfatta e il libro inviato alla biblioteca scolastica più vicina. Ovviamente per fare questo bisogna essere abilitati al prestito. Per ora lo sono solo le scuole e i docenti, ma intendiamo estendere l’abilitazione anche agli studenti».

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