C’era una volta la buonuscita. E i dirigenti scolastici se ne vanno

Dal prossimo 1° gennaio 2011 si cambia. Il trattamento di fine servizio (TFS), meglio noto come liquidazione o indennità di buonuscita per i dipendenti pubblici, non esisterà più e verrà sostituito dal TFR, trattamento di fine rapporto.

Lo prevede la manovra finanziaria del decreto legge 78/2010, che in questo modo estende a tutti i dipendenti statali il TFR (già applicato dal 2000 ai nuovi assunti e al personale a tempo determinato) e, come è noto, in vigore da sempre per i dipendenti del settore privato.

“Con effetto sulle anzianità contributive  maturate  a  decorrere dal  1  gennaio  2011,  per  i lavoratori  alle   dipendenze   delle amministrazioni pubbliche …per  i  quali  il  computo  dei trattamenti di fine servizio,  comunque  denominati,  in  riferimento alle predette anzianità … il computo dei predetti trattamenti  di fine servizio si effettua secondo le regole di cui al citato articolo 2120 del codice civile, con applicazione dell’aliquota del  6,91  per cento”.

L’articolo 2120 del Codice civile è quello che regolamenta il TFR, mentre l’aliquota del 6,91% rappresenta il contributo statale applicato alla retribuzione annuale per calcolare l’importo del TFR stesso. Per la “vecchia” buonuscita il calcolo si faceva sull’ultima retribuzione.

Nel cambio il dipendente non ci guadagna, soprattutto se durante la carriera ha cambiato profilo professionale, come nel caso dei docenti diventati per concorso dirigenti scolastici (per quelli più anziani e di recente nomina lo svantaggio economico può essere pari ad un terzo e più). C’è altro. La corresponsione del TFR sarà rateizzata per gli importi superiori ai 90 mila euro.

Per gli importi superiori a 90 mila e inferiori a 150 mila il TFR verrà corrisposto in due annualità (90 mila più il resto); se superiori a 150 mila in tre annualità (90mila, 60mila e il resto).

Per queste ragioni complessive molti dirigenti scolastici (si parla di alcune centinaia) hanno rassegnato le dimissioni entro l’ultima data utile del 31 maggio scorso.