Caro scuola: proteste, ma il Miur frena

Secondo le stime dell’Osservatorio della Federconsumatori, rese note nei giorni scorsi, le famiglie quest’anno spenderanno mediamente per i libri e 2 dizionari 529,50 euro per ogni studente, l’1,6% in più rispetto allo scorso anno (calcolo effettuato prendendo in considerazione le diverse classi delle scuole medie inferiori, licei ed istituti tecnici).

Se al conto si aggiungono, oltre ai dizionari, i “corredi” scolastici, si arriva per un ragazzo di primo liceo a 799 euro (il +1,5% rispetto allo scorso anno), più 506,50 euro per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di 1.305,50 euro. Sempre Federconsumatori definisce “inaccettabile” lo sforamento concesso del 10 per cento rispetto al limite di spesa stabilito per le classi.

Previsioni e cifre contestate dal Ministero della Pubblica Istruzione che in una nota della direzione generale degli ordinamenti parla di misure che già da questo anno scolastico dovrebbero consentire un risparmio sui libri di testo, legato soprattutto al ricorso a supporti digitali. La nota precisa che “Il tetto di spesa definito per le classi prime di scuola secondaria di primo grado e per le classi prime e terze di scuola secondaria di secondo grado viene ridotto del 10%, rispetto a quanto sarà definito con apposito decreto, rivalutando, per l’effetto inflattivo, i tetti di spesa individuati per le adozioni dell’anno scolastico 2012/2013 – prosegue la nota del Miur – solo se tutti i testi adottati per la classe sono di nuova adozione e realizzati nella versione cartacea e digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi. Il tetto di spesa definito per le classi prime di scuola secondaria di primo grado e per le classi prime e terze di scuola secondaria di secondo grado viene ridotto del 30% solo se tutti i testi adottati per la classe sono di nuova adozione e realizzati nella versione digitale accompagnata“.