"Cancelliamo la riforma che ha cancellato le nostra…"

Nel complesso, sembra che lo sguardo e il cuore dei comunisti italiani siano rivolti più al passato che al futuro. Un sentimento ben interpretato nelle parole di uno dei relatori, il prof. Franco Frabboni, che ha individuato nel quarantennio 1960-2000 una sorta di “età dell’oro” della scuola italiana, a suo giudizio non più restaurabile.
Ma il proposito di abrogare, in caso di cambio di maggioranza, la legge Moratti non è solo dei Comunisti italiani. Secondo Alba Sasso, autorevole rappresentante dei diesse in campo scolastico, “sarà necessario cancellare le più inique scelte di questo governo (dalle leggi finanziarie alla controriforma Moratti)”. Diversa invece la posizione della senatrice dello Sdi Maria Rosaria Manieri, che pur criticando “l’enfasi propagandistica e ideologica posta sulla riforma Moratti dal governo”, ritiene che l’Ulivo non commetterà l’errore del centrodestra che cancellando la legge Berlinguer invece di correggerne i punti più critici e di maggiore dissenso, ha aperto la stura a contrapposizioni ideologiche, acuendo lo scontro politico su un terreno decisivo per il futuro dei giovani”.
Insomma va registrato che qualcuno ha il proposito di cancellare la riforma Moratti, che a sua volta ha cancellato la riforma Berlinguer, e poi chissà, di questo passo, qualcuno cancellerà la riforma che avrà cancellato la riforma Moratti. Il brutto è che non si tratta di uno scioglilingua, ma di una fase storica della politica scolastica italiana. Forse c’è qualcosa di sbagliato in tutto questo…