Calendario scolastico: anche in Calabria la scuola viene dopo

E due. La competenza regionale per la definizione del calendario scolastico entrata in vigore per la prima volta da quest’anno ha portato un’altra sorpresa, dopo quella della regione Sicilia che aveva deliberato le vacanze fino alla fine di settembre.
Anche la Calabria ha deciso – all’ultimo momento – di prolungare le vacanze di una settimana (dal 16 al 23 settembre) con la motivazione “delle avverse condizioni atmosferiche che hanno creato notevoli difficoltà ai flussi turistici per la Calabria, recando gravi danni al settore ed all’economia della regione”. L’obiettivo è quello di allungare la stagione turistica.
Una motivazione poco convincente, perché quei flussi turistici “per” la Calabria provengono soprattutto da altre regioni dove altri calendari scolastici e altri assessori/presidenti regionali hanno già deciso date diverse e comunque non congruenti con i nuovi termini prorogati dalla regione Calabria.
Ma la considerazione di fondo per questi calendari regionali anomali delle due regioni meridionali è un’altra e riguarda il rapporto scuola e servizi, e il nuovo ruolo della Regione.
Tutti parlano di centralità della scuola, ma poi alla prova dei fatti succede che i tempi e le necessità della scuola vengono subordinati, di volta in volta, agli interessi del turismo, del mercato, dell’economia e delle stesse elezioni politiche. O quanto meno, se ne giustifica la dipendenza dalle presunte priorità di altri per mascherare a volte concessioni compiacenti per una festività o una vacanza a buon mercato. Sperando, forse, di ottenere un po’ di consenso popolare.