Bullismo, la storia di un prof: ‘I ragazzi sanno ma non fanno nulla, quanto è difficile farli parlare’

Pubblichiamo di seguito la storia di un insegnante che è arrivata in anonimato alla nostra redazione.

Come spesso capita in scuole di periferia i ragazzi, seppur non ancora adolescenti, sono immersi in culture di violenza e degrado loro malgrado e, purtroppo, mutuano tutti gli atteggiamenti negativi del mondo adulto nel quale sono costretti a vivere. Così capita pure nella scuola nella quale lavoro dove, recentemente, tre ragazzi di terza media (tra cui un pluripetente di circa 16 anni) hanno vessato e intimidito un ragazzo di seconda di 12 anni. Lui, essendo fisicamente piccolino, ha ceduto inizialmente alle intimidazioni di ragazzi più grandi non solo anagraficamente, ma soprattutto fisicamente.

I tre ragazzi chiedono spesso ai più piccolini soldi per prendere merendine nel distributore automatico, ma nel caso di questo alunno di seconda media la situazione si è protratta a lungo. Alla fine il piccolo, stanco di foraggiare i bulli, si è rifiutato ma ha dovuto vivere una situazione ben peggiore. I prepotenti a quel punto lo hanno preso in disparte e, all’ennesimo rifiuto da parte sua di consegnargli i soldi, lo hanno intimidito dicendogli di bere una bottiglietta d’acqua dove precedentemente avevano sputato.

Per fortuna la piccola vittima ha avuto il coraggio di rifiutarsi e di parlare con gli insegnanti. A quel punto è venuta fuori una verità ben peggiore di quanto ci si aspettasse e cioè che molti ragazzi all’interno della scuola erano a conoscenza degli atti di prepotenza dei tre ragazzi che non solo minacciavano all’interno della scuola ma vessavano anche gli altri sui social network minacciandoli “pubblicamente”, quasi a dimostrare che non avevano paura di niente, il che però ci riporta non solo ad uno scorretto utilizzo da parte dei social ma anche alla triste realtà di poco controllo da parte dei genitori”

E tu ti sei mai trovato di fronte a episodi di bullismo o cyberbullismo? Cosa hai fatto? Raccontalo in un commento