Autonomia regionale in arrivo tra contrasti e polemiche

Il 15 Febbraio si avvicina, e in quella data è previsto che il presidente Conte riceva dal Consiglio dei ministri il mandato per avviare un rapido iter di consultazioni con i governatori delle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna che hanno chiesto l’autonomia differenziata, a norma dell’art. 116 della Costituzione. Poi le Camere saranno chiamate ad approvare o respingere, senza emendamenti, il disegno di legge di attuazione di tale autonomia, concludendo così un iter avviatosi con la preintesa concordata dalle tre Regioni con il governo Gentiloni. 

Per il momento questa materia non fa parte dell’ormai corposo contenzioso che separa i due partiti del governo gialloverde, dal No Tav alle trivelle alla politica estera, ma alcune premesse stanno maturando. Il leader della Lega Matteo Salvini parlando dell’autonomia ai microfoni di ‘Radio anch’io’ su Radio Uno ha detto che “Il Paese oggi è spaccato. Chiedete ai calabresi e ai campani ad esempio come sono gli ospedali. Spendendo i soldi più vicino a dove vengono pagate le tasse è più difficile rubare, sprecare, spendere troppo o spendere male. Penso alla gestione della scuola, più vicina ai territori. La gestione centralizzata ha danneggiato tutti, da Nord a Sud”.

Ma Luigi Gallo, presidente pentastellato della VII Commissione Cultura della Camera, ha dichiarato che prima di qualsiasi riforma autonomistica è necessario procedere alla definizione dei servizi essenziali, mentre i sindacati confederali della scuola hanno protestato contro “un progetto di vera e propria devoluzione, che investirebbe in pieno il sistema scolastico del Paese, minando l’unità culturale della nazione, per dare vita a progetti formativi regionali e localistici ben al di là di quella giusta attenzione alle specificità territoriali che, già a sistema vigente, sono assicurati dall’autonomia scolastica prevista dalla stessa Costituzione”. Lo Snals ha promosso una petizione contro la regionalizzazione della scuola, la Gilda ha parlato di “nostalgie preunitarie” e l’Anief si è dichiarato “pronto ad aderire a tutti gli scioperi proclamati per tutelare l’unità nazionale e a ricorrere nei tribunali”.

Lo storico della letteratura Alberto Asor Rosa, intervenendo a un convegno del CIDI, ha sostenuto che la missiondella scuola italiana, da quando l’Italia è diventata uno Stato nazionale indipendente, è stata quella di mettere a disposizioni di tutti i giovani il grande e unificante patrimonio linguistico e culturale accumulato nei secoli, senza mai piegarsi a “scellerate proposte di accorciamento o di diversificazione dei percorsi scolastici”.

Presto si saprà se anche la questione dell’autonomia differenziata si aggiungerà all’elenco delle non poche controversie che dividendo il M5S dalla Lega sembrano avviate sul binario delle in-decisioni.