Attentato alla scuola di Brindisi, ergastolo per l’autore del reato

La rabbia accumulata per una presunta ingiustizia subita: è il movente che avrebbe spinto Giovanni Vantaggiato all’attentato così insensato e tragico davanti alla scuola ‘Morvillo-Falcone’ di Brindisi che il 19 maggio dell’anno scorso causò la morte di una ragazza sedicenne, Melissa Bassi, e il ferimento grave di altre otto studentesse e di un passante.

Non gli bastava il fatto che il presunto autore della truffa ai suoi danni fosse stato condannato in primo grado solo un mese prima. Si aspettava di più dalla giustizia. Magari che il Tribunale condannasse anche chi era stato assolto in quel procedimento (un carabiniere e altre persone). Forse pretendeva che il risarcimento economico arrivasse subito. Questo è quanto lo stesso unico imputato,reo confesso, del processo davanti alla Corte di Assise di Brindisi ha raccontato durante una delle ultime udienze di fronte ai genitori esterrefatti della vittima, Massimo Bassi e Rita Muri.

Il processo di I grado si è concluso ieri con la condanna all’ergastolo di Vantaggiato. La Corte d’Assise ha anche riconosciuto l’aggravante della finalità terroristica, così come chiesto dalla procura. Una prima sentenza che arriva a poco più di un anno dai tragici fatti che scossero l’Italia, facendo temere che dietro l’attentato ci fosse la mano della mafia o il terrorismo, interno e internazionale, anche per la vicinanza temporale con l’anniversario della morte di Giovanni Falcone e della moglie Francesca Morvillo, alla quale la scuola è intitolata, trucidati insieme alla scorta il 23 maggio del 1992.