Assunzioni organico potenziato: si poteva fare di più e meglio?

La legge 107, complessa ed articolata e tale da coinvolgere diversi aspetti della vita scolastica,  è certamente caratterizzata dal piano delle assunzioni previsto dagli commi 95–114 dell’unico articolo che compone la legge. Al netto delle assunzioni con le quali si è provveduto a colmare i vuoti di organico (Fase 0, A e B), con la fase C il governo ha promesso di dare attuazione alla vecchia ambizione della scuola italiana di poter disporre di un organico aggiuntivo, funzionale alle esigenze di funzionamento (leggi: copertura delle supplenze), ma anche al potenziamento dell’offerta formativa.

Il governo, a tal fine,  ha disposto 48.812 contratti a tempo indeterminato su posti normali e 6.446 su posti di sostegno, per un totale di 55.258 assunzioni di organico potenziato. Ma, alla prova dei fatti, più che potenziato l’organico sembra essere “potenziale”, nel senso che, essendo le assunzioni disposte sulle GAE e tenuto conto del fatto che molte graduatorie risultavano già esaurite per alcune importanti classi di concorso (il caso più emblematico è quello di matematica alle medie), di fatto le scuole non hanno ricevuto le risorse professionali che erano state invitate a chiedere, ma le professionalità che potevano avere sulla base delle presenze in graduatoria: molti docenti di musica, di educazione fisica, di discipline giuridiche ed economiche o, persino, di trattamento testi, ma non di quelle discipline con le quali impostare progetti di recupero e rafforzamento sulle competenze di base, di ordine linguistico o logico matematico, sulle quali risultiamo penalizzati nelle indagini internazionali, a partire dall’OCSE PISA. In tal modo, si offre agli alunni che devono ancora terminare il proprio percorso formativo un esempio in contrasto con il principio fondamentale che riconosce il valore dello studio e dell’approfondimento.

In questo quadro, tenuto conto del fatto che tra gli ambiziosi progetti del governo rientra anche quello del piano nazionale della scuola digitale (PNSD), sembra razionale proporre un approccio molto pragmatico all’uso dell’organico potenziato, al fine di agevolare e favorire il decollo delle competenze digitali della scuola italiana. Promuovere  in ogni scuola la più ampia acculturazione informatica del personale docente nominato appartenente a materie e classi di concorso che non trovano più diritto di cittadinanza nel contesto scolastico, anche a partire dalle risorse della carta per l’aggiornamento da 500 euro, che potrebbe trovare un uso proficuo nell’acquisto di pacchetti di formazione adatti allo scopo.