Arretrati? Nell’uovo anziché sotto l’albero

Le verifiche di bilancio in corso e la manovrina del Governo per la riduzione della spesa pubblica stanno determinando il rischio concreto – che per qualche comparto è ormai certezza – che gli arretrati stipendiali per il secondo biennio economico 2004-2005, anche se contrattualmente già definiti da accordi sindacali, vengano corrisposti a primavera anziché a dicembre.

Il rinvio è certo per i contratti pubblici non ancora chiusi (esempio, quello degli Enti locali) ed è quasi certo per ministeriali e sanità, anche se siglati recentemente dagli accordi intervenuti tra Aran e sindacati di categoria.

Per la scuola – come risulta da voci raccolte negli ambienti del Tesoro – si sta facendo il possibile per scongiurare questo rischio, ma le probabilità di assicurare la corresponsione degli arretrati a dicembre sembrano ridotte al lumicino.

In ogni modo ben hanno fatto a settembre i sindacati della scuola a cercare di chiudere le trattative di rinnovo senza perdere tempo in approfondimenti e dettagli, come se sentissero incombente la minaccia di blocco. E così, dopo due settimane di trattativa, infatti, l’accordo-lampo era stato siglato: pochi e subito, come si dice.

Dopo l’intesa tra Aran e sindacati l’accordo, prima di diventare contratto vero e proprio, prevede due passaggi: l’ok del Governo e la registrazione da parte della Corte dei Conti.
Ma, come si vede, anche se la procedura di approvazione si concludesse positivamente e a breve, potrebbe non bastare e gli arretrati, comunque, sarebbero corrisposti dopo.