Tuttoscuola: Non solo statale

Aprea (Pdl): Ok Profumo su università, ma non cambi la riforma

 “Bene non modificare la riforma Gelmini sull’università perché per tre anni il Parlamento ha lavorato su modelli che, soprattutto per il reclutamento dei docenti, prevedono criteri di valutazione e abilitazione nazionale di valenza europea e internazionale“.

Anche  Valentina Aprea, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Cultura della Regione Lombardia  e fino a pochi mesi fa presidente della commissione Cultura della Camera, invita il ministro Francesco Profumo a non modificare la riforma Gelmini dell’università nel delicato punto che riguarda l’abilitazione nazionale e il reclutamento dei docenti. Un tema di scottante attualità sul quale insistono anche Alberto Alesina e Francesco Gavazzi nell’editoriale del Corriere della Sera di oggi.  

Per quanto riguarda l’istruzione secondaria Aprea apprezza l’azione del ministro “in quanto si pone in continuità con quanto fatto dall’ex titolare del dicastero dell’Istruzione Gelmini in materia di promozione del merito e valorizzazione dei talenti”, ma osserva che si potrebbe fare di più: “Premiare il merito in un momento di crisi e pensando allo sviluppo del nostro Paese deve significare  premiare anche il ‘merito delle mani’, estendendo agli studenti degli Istituti di Istruzione e Formazione Professionale e dell’Apprendistato premi che vadano dalle borse di studio alle borse di formazione o anche a tirocini da spendere all’estero per perfezionare conoscenze tecniche e padronanza linguistica“.

Inoltre, se si tratta di ragazzi in uscita dal sistema – aggiunge Aprea – “è opportuno predisporre, per i più meritevoli, situazioni di immediato inserimento nel mondo del lavoro con strumenti quali ad esempio il sostegno alle start up di impresa o la frequenza ai percorsi di eccellenza dell’Istruzione Tecnica Superiore che in alcune regioni come la Lombardia perfezionano la preparazione tecnologica e scientifica post – secondaria nei settori del made in Italy e in tutti gli altri settori strategici“.   

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