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Approvata dal Senato la legge sulla dislessia

Ci avevano già provato nella scorsa legislatura, con un testo condiviso dalle varie forze politiche, ad approvare una legge sulla dislessia e sugli altri disturbi specifici di apprendimento – DSA – ma senza giungere alla conclusione dell’iter legislativo.

Ieri, invece, con un voto unanime, la Commissione Cultura del Senato ha approvato in sede deliberante un nuovo testo di legge che ora passa alla Camera per l’approvazione definitiva.

La legge riconosce la dislessia (difficoltà nell’imparare a leggere), la disgrafia/disortografia (prestazioni grafiche scadenti e particolarmente scorrette) e la discalculia (difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri) quali difficoltà specifiche di apprendimento che possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana delle persone.

Per garantire agli alunni con DSA il diritto all’istruzione, per assicurare loro una formazione adeguata e specifiche forme di verifica e di valutazione, la legge prevede appositi provvedimenti dispensativi da alcune prestazioni non essenziali e compensativi, quali l’uso delle tecnologie informatiche e degli strumenti di apprendimento alternativi o l’assegnazione di tempi più lunghi per l’esecuzione delle varie attività.

La diagnosi di DSA è effettuata dal Servizio sanitario nazionale ma non dà diritto ai benefici previsti dalla legge 104/92 sull’handicap, compreso, quindi, l’insegnante di sostegno.

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