Anticipo dell’obbligo scolastico: non spingete!

Sul tema del possibile anticipo dell’obbligo scolastico, riceviamo questa riflessione da Maurizio Parodi, che volentieri pubblichiamo.

Invitiamo altri lettori interessati a intervenire sul tema, o a offrire nuovi spunti di dibattito, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Non spingete!

Pare si stia per riproporre, oltre al servizio militare obbligatorio, anche l’anticipo dell’“obbligo scolastico” a cinque anni. Spero che non accada, perché significherebbe un ulteriore inasprimento dell’esperienza scolastica dei più piccoli, già vittime del processo di secondarizzazione non già della scuola primaria, oramai irreparabilmente colonizzata (parcellizzazione del sapere e moltiplicazione dei docenti, dei manuali, delle verifiche… con relativa tumulazione della pedagogia), bensì della stessa scuola dell’infanzia, già contaminata da schede, fotocopie, persino “libri di testo” che si sostituiscono al gioco, al movimento, all’esplorazione…

Alla domanda (molto retorica) che posi tempo fa: “Cosa accadrebbe, se fosse anticipato l’ingresso nella scuola primaria o resa obbligatoria la frequenza all’ultimo anno della scuola dell’infanzia?”, ha risposto Curzio Maltese: “…una follia, potenzialmente catastrofica per la salute mentale dei bambini. Montagne di studi scientifici certificano che anticipare l’età scolare procura ai bambini assai più danni che vantaggi, in termini di stress e di ritardi nell’apprendimento”. Maltese fa notare come l’Italia sia uno dei Paesi europei in cui la scuola comincia prima, come in Grecia e a Cipro, che stranamente sono i primi per abbandono scolastico, percentuale di giovani che non lavorano e non studiano, e ultimi per numero di laureati. Non meno stranamente, i paesi scandinavi, dove la primaria inizia addirittura a 7 anni, eccellono, per rendimento scolastico, reddito pro capite e occupazione giovanile.

Strano davvero … ma vero.

Maurizio Parodi