Ansia da prestazione scolastica: come aiutare i bambini a superarla in 4 mosse

Le prime ansie si sperimentano proprio tra i banchi di scuola. Ci si inizia a fare i conti dalla scuola primaria con le prime interrogazioni e le prime verifiche. Capita così che troppo spesso i bambini abbiano difficoltà nello studio, che pensino solo al momento in cui si troveranno a tu per tu con l’insegnante e, quando poi questo succede, balbettano, si bloccano, non riescono a mostrare se hanno davvero appreso un concetto o meno. Come aiutare allora i bambini a superare l’ansia da prestazione a scuola? Lo spiega il portale AdoleScienza.it in 4 punti.

1. Mostrare comprensione per l’ansia del bambino

Secondo quanto riportato dal portale gestito da psicologi, psicoterapeuti ed esperti nelle materie psicologiche riguardanti l’età dello sviluppo, per i bambini è fondamentale sentire che il genitore o le maestre comprendono il loro stato d’animo e le loro paure. Non bisogna quindi sminuire quello che provano, anzi è opportuno aiutare i bambini ad esprimere come si sentono, rassicurandoli, magari anche raccontando qualche episodio in cui anche voi avete sperimentato ansia o preoccupazione, ma siete poi riusciti a superarle.

2. Non chiedere sempre e solo “com’è andata a scuola?”

È una domanda che viene spontanea quando rivediamo i bambini all’uscita da scuola, ma non deve essere l’unica o la prima cosa che chiediamo loro. Proviamo, invece, a chiedere come sono stati a scuola, cosa gli è piaciuto, cosa li ha interessati o divertiti, spostando così la nostra attenzione dalle loro prestazioni al modo in cui vivono e sperimentano le attività quotidiane e ai loro interessi.

3.  Lasciare che facciano i compiti da soli

L’ansia della prestazione scolastica può essere collegata anche all’eccessivo peso che viene dato ai compiti pomeridiani. Promuovere e facilitare gradualmente la loro autonomia è fondamentale, ed è possibile farlo solo dando fiducia ai bambini e trasmettendo loro l’idea che possono farcela anche da soli. Il genitore c’è sempre, può aiutarli soprattutto nei primi anni di scuola ad organizzare lo studio, può chiarire eventuali dubbi o fare insieme una supervisione finale, ma non si deve mai sostituire a loro.

4. Evitare il giudizio

Di fronte a un errore bisogna cercare di comprendere quale ragionamento il bambino abbia seguito e dove ha incontrato difficoltà o dubbi. Se torna a casa con un brutto voto, non bisogna farsi vedere preoccupati o delusi, ma trasmettere fiducia e rassicurarlo.

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