Anp: risparmi del dimensionamento per la perequazione retributiva dei dirigenti

Nell’incontro dei sindacati di categoria con i funzionari ministeriali per discutere del nuovo dimensionamento delle istituzioni scolastiche vi sono state diverse prese di posizione preoccupate sugli effetti che la riforma della rete scolastica avrà sugli organici dei dirigenti e del personale amministrativo.

Come è noto, agli effetti di ridimensionamento previsti dall’art. 19 della legge 111 di questa estate si andranno ad aggiungere anche quelli derivanti dalla legge sulla stabilità, attualmente ancora sotto forma di disegno di legge (A.S. n. 2968) che il Parlamento dovrà approvare a breve, determinando alla fine una forte contrazione degli organici dei dirigenti scolastici e dei Dsga.

In proposito, anche l’Anp, l’Associazione dei dirigenti scolastici, “ha fatto presente la sua forte preoccupazione per le forti riduzioni di organico dirigenziale conseguenti alle due norme che produrranno, per i dirigenti che rimarranno in servizio, un notevole aumento dei loro carichi di lavoro, soprattutto per due motivi:

  • la costituzione di unità scolastiche nel primo ciclo di istruzione di dimensioni notevolmente maggiori rispetto a quelle attuali, in termini di numero di alunni frequentanti;
  • la maggiore complessità organizzativa delle scuole (maggior numero di plessi, assenza del DSGA in molte scuole che verranno date in reggenza, riduzione di personale di segreteria e ausiliario, etc.).

L’Anp ha chiesto anche che i risparmi del ridimensionamento abbiano una funzione perequativa a favore dei dirigenti scolastici (Area V) nei confronti degli altri dirigenti pubblici.  

In ogni caso – ha precisato infatti l’Associazione – i risparmi di spesa che deriveranno dalle riduzioni di organico prospettate dovranno essere in primo luogo devoluti all’avvio del processo di perequazione retributiva con i dirigenti di seconda fascia dell’Area I, anche in considerazione del suddetto aggravio di lavoro”.