ANP contro tutti? Una polemica sopra le righe

Lo scorso 13 gennaio 2016, a distanza di oltre otto mesi dalle elezioni, si è finalmente insediato il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), introdotto dal lontano D.Lgs.  233 del 1999 in sostituzione del precedente Consiglio Nazionale (CNPI), e il suo primo atto è stato quello di eleggere il presidente.

Con una ampia maggioranza di voti è stato eletto Francesco Scrima, già segretario della Cisl scuola, candidato all’incarico da  CGIL, CISL e SNALS.  I due componenti dell’ANP,  Licia Cianfriglia e Lamberto Montanari, hanno votato contro, individuando in tale scelta “un chiaro e anacronistico segnale di prevalente attenzione del Consiglio Superiore al personale scolastico, piuttosto che alla funzione pubblica dell’istruzione, rivolta ai cittadini tutti” e il rischio che il neonato CSPI “si consolidi come espressione del corporativismo e del conservatorismo sindacale”.

Parole pesanti, alle quali è seguita una altrettanto dura replica della CISL, che in una nota ha giudicato “stravagante” il fatto che a muovere a chi ha eletto Scrima accuse di “corporativismo e conservatorismo sindacale” sia a sua volta un sindacato: “L’unico a potersi fregiare della patente di innovatore, che l’ANP si autoassegna, si legge, relegando nel girone dei conservatori incalliti il resto del mondo. Nel caso in questione, tutti, ma proprio tutti gli altri componenti del Consiglio: eletti, designati, nominati”. Un comportamento “frutto di una smisurata presunzione”.

Controreplica dell’ANP: “Con una reattività da pachiderma la CISL dimostra di accorgersi solo adesso di quanto avevamo dichiarato quasi un anno fa nel programma elettorale. Quello stesso programma sul quale i candidati ANP a membri del CSPI sono stati votati dai colleghi con un consenso così ampio da farne i soli rappresentanti eletti in Consiglio per la categoria dei dirigenti. Delirio di autostima o mandato riconosciuto? Potevamo tradirlo? No, assolutamente no”.

Può darsi che, come talvolta accade, le parole siano andate in entrambi i casi al di là delle intenzioni, ma certo questo esordio del CSPI tra polemiche così accese non può non destare preoccupazione, perché per far funzionare meglio la nostra scuola servono l’apporto e la collaborazione di tutti, a partire da docenti e dirigenti.