Andrea Graziosi, 5 domande e 5 risposte sulla Valutazione Qualità della Ricerca

La qualità della ricerca delle università italiane migliora, parola di Anvur. Proprio questa mattina l’Agenzia Nazionale ha presentato i risultati della seconda Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) per il periodo 2011 – 2014. A chiarire tutti i dubbi e le polemiche che da mesi ruotano intorno all’Anvur e a rispondere alle curiosità sulla valutazione della ricerca universitaria, è proprio il presidente dell’Agenzia, Andrea Graziosi.

Cosa dicono i risultati della VQR?
Prima di tutto che funziona. Se prendiamo la prima VQR vediamo come questa mettesse in risalto le differenziazioni tra le università del Nord e quelle del Sud. La prima Valutazione aveva fotografato la ricerca universitaria dopo un periodo di vent’anni senza un sistema di valutazione comune. Il risultato? Ogni ateneo aveva seguito proprie regole e il sistema si era mosso in ordine sparso, con profonde differenze…”.

E ora?
Ora il gap tra Settentrione e Meridione risulta essere particolarmente diminuito, segno che gli atenei si stanno muovendo verso una media del lavoro più alta. Ipotizziamo quindi che gli esercizi di valutazione abbiano raggiunto uno degli obiettivi che si erano prefissati, ossia quello di favorire una convergenza verso uno standard comune e più elevato della qualità della ricerca”.

Cosa colpisce guardando l’attuale VQR?
“Il dato straordinario è quello del Meridione: le università restano agli ultimi posti, ma dimezzano le distanze. Un esempio su tutti è quello dell’Università di Messina: pur restando al 66esimo posto, dimezza la differenza con i risultati ottenuti predecentemente. I tassi di recupero sono impressionanti. Non lo sono altrettanto, per esempio, quelli dei Politecnici che sono sì superiori alla media, ma non fortemente…”.

Insomma, i risultati sono soddisfacenti, eppure nei mesi scorsi ci sono state parecchie polemiche. Alcuni docenti si erano persino rifiutati di inviare i propri lavori…
Un protesta piccola, ma rumorosa. Gli argomenti argomenti portati avanti erano poco credibili. Questa VQR smentisce tutto il discorso che la valutazione distrugge il Meridione. Il corpo accademico accetta la valutazione.

Che risultati vi aspettate in una terza Valutazione Qualità della Ricerca?
Sicuramente non ci aspettiamo di vedere un miglioramento da parte delle università italiane come quello che c’è stato nella seconda VQR. L’università è davvero migliorata con la seconda VQR”.