Andis: toni troppo accesi, serve collaborazione

Indispensabile il ripristino degli esoneri e semiesoneri per vicari e collaboratori fino all'assegnazione dell'organico dell'autonomia

Il Direttivo nazionale dell’Andis ha preso in esame nei giorni scorsi la legge n. 107 del 13 luglio 2015 (“Buona Scuola”) esprimendo “soddisfazione nel constatare che la scuola riappare al centro del dibattito politico e culturale del Paese dopo anni di disinteresse e di sostanziale abbandono”, ma registrando anche “viva preoccupazione per i toni accesi e non sempre obiettivi del dibattito in corso, che rischiano di rendere eccessivamente conflittuale e scarsamente costruttivo il clima delle scuole nel prossimo anno scolastico e nelle fasi decisive di messa in pratica della stessa legge”.

Nel merito della legge l’Andis dichiara di condividere “l’idea di scuola come emerge dalle finalità espresse ai commi 1 e 2: studente al centro del processo educativo, metodologia e didattica laboratoriale, inclusione e lotta alla dispersione, scuola come comunità attiva e professionale aperta al territorio, sviluppo del metodo cooperativo nel rispetto della libertà di insegnamento”.

Per realizzare tali finalità “l’organico funzionale, l’assegnazione di nuove risorse (in misura peraltro ampiamente inferiore a quanto già tolto), la formazione in servizio obbligatoria e permanente e soprattutto l’attribuzione alle autonomie e ai loro dirigenti di strumenti gestionali più efficaci”, si presentano come altrettante necessarie condizioni di fattibilità. E anche “la significativa immissione in ruolo del precariato – oltre che risolvere, sia pure parzialmente, un annoso e grave problema sociale e professionale – può anche consentire, se opportunamente gestita, importanti condizioni di stabilità e continuità ad oggi sconosciute alle istituzioni scolastiche”.

Non mancano però nella nuova legge, sottolinea l’Andis, anche “gravi mancanze e criticità alle quali sarà necessario fornire adeguate risposte in tempi ragionevoli”. Quattro i punti individuati: 

– “manca un’articolazione della professionalità docente e del personale amministrativo della scuola in grado di configurare reali possibilità di carriera del personale. Organizzazioni complesse, come sono di fatto le istituzioni scolastiche, non possono non prevedere una leadership intermedia e diffusa in grado di supportare efficacemente il dirigente scolastico nella gestione dei processi; 

– viene differita la riforma degli OO.CC. e della governance dell’Istituzione scolastica e viene ulteriormente rinviata la separazione tra funzioni di indirizzo, di gestione e di proposta/elaborazione tecnico-didattica, da affidare rispettivamente al Consiglio di Istituto, al DS, al Collegio dei docenti;

– l’istituzione delle reti di scuole, di cui ai commi 70, 71 e 72 della legge, non risolve il problema degli insopportabili carichi burocratici che angustiano dirigenze e segreterie scolastiche; si ritiene che tali reti o centri amministrativi debbano essere costituiti mediante l’assorbimento del personale attualmente in dotazione agli Uffici di Ambito Territoriale che, nel nuovo ordinamento, non hanno più ragione di esistere;

– non compare nel testo della legge il tema cruciale della valutazione del personale docente ed amministrativo, indispensabile per sviluppare i temi dell’articolazione delle professionalità e quello del merito e della premialità”. 

In un altro comunicato, indirizzato al Governo, l’Andis sollecita il varo di una misura urgente per ripristinare gli esoneri e semiesoneri per i vicari e i collaboratori dei presidi, in particolare in caso di scuole date in reggenza, e almeno fino ad avvenuta assegnazione dell’organico dell’autonomia.