Ancora in crescita gli obbligati al Centro-Nord, in calo nel Mezzogiorno

Con le iscrizioni per il prossimo anno scolastico l’Italia toccherà la punta più elevata di alunni obbligati dell’ultimo quinquennio (576.775 al primo anno della scuola primaria), una delle più elevate degli ultimi quindici anni.

Il dato è al lordo degli alunni che hanno eventualmente anticipato l’obbligo ed è comprensivo degli obbligati del Trentino Alto Adige e della Val d’Aosta.

Rispetto a dieci anni fa, quando gli obbligati erano stati complessivamente 570.003, si registra ora un aumento di 6.772 unità, pari all’1,2% in più. Ma a quell’incremento medio corrisponde un andamento ben diverso nelle diverse aree del nostro Paese.

Incremento e decremento di obbligati: l’Italia ha viaggiato infatti a due velocità opposte che hanno contribuito a modificare gli assetti strutturali del sistema scolastico (numero delle classi, numero medio alunni per classe  e, probabilmente, organici del personale). Dove le variazioni demografiche sono state sensibili, vi sono state conseguenze non trascurabili sugli assetti organizzativi delle scuole e sulla stessa qualità dell’offerta formativa.

Rispetto a dieci anni fa ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_666-1.docx ), ad esempio, le regioni del Nord Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria e Val d’Aosta) fanno registrare un incremento nel numero di alunni che si iscrivono al primo anno della scuola primaria pari all’8% (circa 11.400 alunni in più).

Nelle regioni del Nord Est (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna) si registra un incremento del 7,1% (circa 7.500 alunni in più).

Nelle regioni centrali (Toscana, Marche, Umbria e Lazio) si registra un incremento del 7,5% (quasi 7.900 alunni obbligati in più).

Da qui però cambia la musica.

Nelle regioni meridionali (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) infatti si registra un decremento pari al 10,2% (15.300 obbligati in meno).

Infine nelle Isole (Sicilia e Sardegna) si registra, rispetto a dieci anni fa, un decremento del 6,9% nel numero di alunni obbligati (oltre 4.600 alunni in meno).