Anche i supplenti (in media quarantenni) invecchiano in attesa della stabilizzazione

Per sperare in un ringiovanimento complessivo dei docenti italiani, che nel 2017-18 avevano mediamente un’età di circa 51 anni e 2 mesi (invecchiati di 4-5 mesi rispetto a due anni prima quando l’età media dei docenti di ruolo era di 50 anni e 8 mesi), bisogna sperare nelle nuove leve.

Nel futuro degli attuali docenti ci sono i supplenti che in buona parte nei prossimi anni li andranno a sostituire attraverso le varie graduatorie esistenti.

Proviamo a dare un’occhiata anche alla situazione anagrafica dei supplenti con contratto annuale o fino al termine delle attività (30 giugno) per valutare le prospettive anagrafiche, mettendo a confronto i dati della loro età media registrati rispettivamente nel 2015-16 e nel 2017-18.

Per i supplenti che nel 2015-16 erano poco più di 100 mila e due anni dopo superavano le 135 mila unità, nell’arco di un biennio la loro età media complessiva si è innalzata di oltre un anno, passando da 39 anni e 3 mesi del 2015-16 a 40 anni e 4 mesi nel 2017-18.

È la riprova dello stallo in cui si trova il personale docente precario che invecchia, attendendo di passare alla stabilizzazione del rapporto di lavoro.

Considerando che il differenziale dell’età media dei docenti di ruolo rispetto ai supplenti è di circa 11 anni, non vi è dubbio che un ingresso massiccio di questi ultimi in sostituzione dei primi, determinerebbe un significativo ringiovanimento.

Tra i diversi ordini di scuola la graduatoria dei più anziani vede in testa i supplenti della scuola dell’infanzia seguiti da quelli della primaria. Nell’uno e nell’altro caso si registra anche il più consistente aumento dell’età media nell’arco del biennio considerato: 43 anni e 7 mesi (era di 41 anni e 1 mese) per i docenti dell’infanzia, 41 anni e 2 mesi (era di 38 anni e 8 mesi) per quelli della primaria,

I supplenti della secondaria di I e II grado nel 2017-18 hanno registrato un’età media inferiore ai 40 anni, e nell’arco del biennio considerato hanno fatto registrare un minimo aumento di anzianità, di circa 5-6 mesi.