Alternanza scuola – lavoro, Fedeli: ‘In arrivo piattaforma per raccogliere segnalazioni di casi di applicazione scorretta’

Ragazzi che fanno un lavoro che non rispecchia il loro percorso di studi o, peggio, messi a fare le pulizie negli autogrill. Di storie come queste ne abbiamo sentite diverse negli ultimi giorni, tutte portate alla nostra attenzione dalla cronaca e con protagonisti gli studenti in alternanza scuola – lavoro. Storie che hanno sollevato diversi interrogativi, primo fra tutti quello che chiede come evitare questi ragazzi vengano sfruttati. Proprio la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha provato a dare una risposta oggi, 22 marzo, intervenendo all’Università Luiss di Roma ad un convegno sul tema “Il divario generazionale tra conflitti e solidarietà – Generazioni a confronto”.

Per fine settembre faremo una piattaforma per raccogliere le segnalazioni di casi di applicazione non corretta dell’alternanza scuola – lavoro. Il Ministero interverrà in questi casi“, ha affermato la Ministra. Fedeli ha inoltre sottolineato che, per quanto riguarda le aziende, “Anche chi si candida al progetto di alternanza scuola – lavoro deve sapere che le offerte devono essere di qualità“,

La ministra è poi tornata è tornata sul tema della “fuga dei cervelli”: “È un’espressione che vorrei cancellare dal vocabolario ed essendo a trent’anni dall’esperienza Erasmus dico che una delle politiche che vanno estese agli esiti dell’Erasmus è che i nostri studenti con questi periodi di studio all’estero, che sono una parte del nostro mondo, trovano lavoro. Per questo ho già scelto di portare al Consiglio europeo istruzione a maggio la possibilità, investendo molto di più sul diritto allo studio, di avere borse di studio per consentire anche alle famiglie che non hanno redditi in grado di sostenere i ragazzi nell’esperienza Erasmus di poter partecipare“, ha concluso.

Ascolta le parole della ministra Fedeli

Anche Susanna Camusso, leader della Cgil, è intervenuta al convegno alla Luiss. “Politiche strutturali e non beneficenza” ha sottolineato commentando la proposta della Fondazione Visentini di creare un fondo per le nuove generazioni attraverso il contributo dei pensionati. Camusso ha osservato che questo fondo sarebbe perfetto per lavarsi la coscienza e non fare politiche strutturali per i giovani. In un paese di eccessi legislativi, dove si fa una riforma all’anno, penso al lavoro e l’università, non si agisce mai sugli elementi strutturali. Il Jobs act – incalza la sindacalista – ha stabilizzato gli over 55 e non ha incrociato il tema dei giovani“.

Rispetto poi al tema della formazione, la leader della Cgil ha affermato che “il sistema di istruzione del Paese non può essere specialistico, c’è bisogno di interdisciplinarietà e la formazione professionale breve non ha senso“. Parlando infine dell’alternanza scuola – lavoro Camusso ha rilevato che “siamo partiti alla garibaldina. Ora servirebbe un punto di progettazione”.

Ascolta le parole di Susanna Camusso

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