Tuttoscuola: Non solo statale

Agesc: “Autonomia e parità procedono insieme”

Nel dibattito sulle liberalizzazioni che ha accompagnato il varo del relativo decreto legge da parte del laborioso Consiglio dei ministri svoltosi venerdì scorso ha fatto sentire la sua voce anche l’A.Ge.S.C. (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), la cui presidente Maria Grazia Colombo ha detto, commentando le affermazioni del ministro Profumo sulla ‘autonomia responsabile’ delle scuole (non solo didattica, dunque, ma anche gestionale e finanziaria) che “liberalizzare il settore dell’istruzione nel nostro Paese costituisce la base per favorire una concorrenza virtuosa fra le scuole, necessaria per un progressivo miglioramento della qualità della didattica e della formazione del capitale umano”.

Liberalizzare, specifica Colombo, non significa però privatizzare con l’intento di creare oligopoli anche nel settore della formazione, ma riconoscere la piena autonomia dei singoli istituti scolastici, che per esempio dovrebbero poter “gestire una parte dell’organico”, afferma la presidente A.Ge.S.C. citando tra virgolette e facendo propria un’espressione usata da Profumo (con riferimento alle scuole statali) nell’incontro con le associazioni dei genitori.

Ma l’autonomia per essere piena non può non riguardare anche la dimensione economica, e qui riemerge per le scuole paritarie lo storico dilemma tra finanziamento diretto dell’offerta (cioè delle scuole, come lo Stato fa già per quelle statali) o finanziamento della domanda, che nella sua versione più radicale porterebbe all’adozione generalizzata del buono studio, come da tempo propone Dario Antiseri.

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