Addio ai quadri, scrutini solo sul registro elettronico. Il Garante della privacy spiega perché

“A differenza delle tradizionali forme di pubblicità degli scrutini – che oltre ad avere una base normativa consentono la tutela dei dati personali dei ragazzi – la pubblicazione online dei voti costituisce una forma di diffusione di dati particolarmente invasiva, e non coerente con la più recente normativa sulla privacy”. È quanto dichiara all’Ansa l’Autorità garante per la protezione dei dati personali in merito alla nuova nota diffusa dal Ministero dell’Istruzione che comunica che i  risultati degli scrutini di ammissione agli esami di maturità, compresi i crediti scolastici dei candidati, vanno pubblicati solo sul registro elettronico.

”Su questo punto – spiega ancora il Garante all’agenzia di stampa – in un’ottica di collaborazione tra istituzioni, ci sono state nei giorni scorsi
interlocuzioni con il Ministero della pubblica istruzione, che sono alla base della nota del 9 giugno dello stesso Ministero. Una volta esposti, infatti, i voti rischiano di rimanere in rete per un tempo indefinito e possono essere, da chiunque, anche estraneo all’ambito scolastico, e per qualsiasi fine, registrati, utilizzati, incrociati con altri dati presenti sul web, determinando in questo modo una ingiustificata violazione del diritto alla riservatezza degli studenti, che sono in gran parte minori, con possibili ripercussioni anche sullo sviluppo della loro personalità, in particolare per quelli di loro che abbiano ricevuto giudizi negativi. La necessaria pubblicità agli esiti scolastici – conclude il Garante – può essere peraltro realizzata, senza violare la privacy degli studenti, prevedendo la pubblicazione degli scrutini non sull’albo on line, ma, utilizzando altre piattaforme che evitino i rischi sopra evidenziati”.