Accorpare istituzioni scolastiche non vuol dire chiudere scuole

Sembra proprio che quello del Lazio sia uno dei più severi piani di dimensionamento della rete scolastica varati per effetto della legge 111/2011, con accorpamenti di scuole in istituti comprensivi che hanno superato, in alcuni casi, di gran lunga la prevista media di mille alunni per istituzione scolastica. Le scelte, come prevede la legge, sono state decise dalla Regione che ha raccolto le proposte dei Comuni e delle province.

E ben si comprende la preoccupazione di chi, in qualità di dirigente scolastico o direttore dei servizi generali e amministrativi, dovrà gestire, coordinare e amministrare le nuove istituzioni scolastiche uscite dal dimensionamento.

Si comprende meno la preoccupazione delle famiglie, visto che le scuole frequentate dai loro figli non sono state cambiate o soppresse ma, tutt’al più, hanno cambiato presidenza di riferimento, continuando a funzionare regolarmente come prima. Eppure c’è ancora chi confonde istituzione scolastica (cioè presidenza e segreteria) con scuola (luogo frequentato dagli alunni) e teme, quindi, che soppressione della prima voglia dire anche soppressione della seconda.

A leggere certe dichiarazioni sembra che in questo equivoco sia caduta “Sinistra Ecologia Libertà” che ha deciso di sostenere e condividere il ricorso di tremila genitori al Tar del Lazio contro il dimensionamento scolastico approvato dalla Regione, “senza consultare gli organi collegiali degli istituti”.

Lo ha annunciato Umberto Guidoni, responsabile nazionale scuola e ricerca di Sel che, parlando di accorpamento forzoso delle scuole elementari e medie in istituti comprensivi con oltre mille alunni cha ha colpito anche la Capitale, ha dichiarato che “per i bimbi che vivono nei piccoli centri ma anche nelle grandi metropoli come Roma viene messo in discussione, nei fatti, il diritto allo studio sancito dalla Costituzione. Non ci sarà più la possibilità di frequentare “scuole locali” e dovranno affrontare un pendolarismo giornaliero, una vera e propria “odissea”, viste le difficoltà dei trasporti pubblici, anche quelli tagliati con l’accetta”.

Al Ministro Profumo  – ha detto l’ex astronauta – chiediamo di riflettere sugli effetti devastanti degli accorpamenti sulla scuola pubblica, già colpita dai tagli Gelmini-Tremonti”.